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[l’azzurro corsivo è dattiloscritto]


         Tortona, 26 luglio 1938 XVI

         Casa della Div.na Provv.za

         Via Emilia, 21


 Distinto Signore,


La pace del Signore sia sempre con Lei!

 Vengo dalla Sig.ria Vostra a chiederle un po’ di chiedere una carità:

- non le domando danari, no, le chiedo solo dei un po’ di mattoni. Dico un po’,

ma, più me ne darà, e più le sarò tenuto e grato. Ecco di che si tratta: con l’aiuto di Dio

e l’approvazione delle competenti Autorità, si vuole innalzare una chiesa

tra le grosse borgate di Fumo e Verzate, oltre Casteggio, su la via Emilia.

La Chiesa sorgerebbe propriamente a Fumo, che è in Parrocchia quel di Corvino

S. Quirico (Pavia) ; ma la parrocchia sta su, sulla in collina, non comoda per la gente,

specie nella cattiva stagione.

 Il Rev.mo can.co don Perduca, nativo del posto paese, ha dato l’area,

e dato dà tutto quanto ha, poiché si è fatto dei poveri Figli preti della Divina Provvidenza,

che i quali non possiamo devono possedere niente nulla.

 Anche la popolazione del luogo si dimostra molto ben disposta: poiché

tutti sentono la necessità di avere una chiesa. Tuttavia pur con gli sforzi di tutta quella

buona gente, non ce la faremo, senza il contributo benevolo di cuori generosi.

 Ecco, dunque, perché vengo fiducioso a battere alla sua porta, mio ottimo Signore,

ben sapendo da chi vengo, sicuro che ella, dove può, mi darà la sua valida mano

e il suo appoggio.

E allora non sarà solo un’opera di fede che sorgerà, ma anche un’opera di carità,

come già dissi a S. E. Rev.ma Mg.r nostro Vescovo, poiché, - dacché

dal momento che il terreno c’è, spero di erigere, annesso al nuovo tempio,

un Ospizio per i poveri. più bisognosi

 La chiesa sarà dedicata alla Madonna di Caravaggio, che è in tanta venerazione

in Lombardia, e vi so dire che, presto presto, diverrà un vero e benedetto Santuario,

dove Maria SS. alzerà un suo trono speciale di grazie e di favori celesti,

e da tutta la vasta plaga lombarda e anche dall’Emilia, da Voghera, a da Pavia,

da Tortona, a da Piacenza verranno sani e ammalati ed infermi

ad invocare la Santa Madonna di Caravaggio, e ne andranno consolati.

 Già il giorno che s’è posta la prima pietra e subito dopo, il 26 maggio,

festa dell’Apparizione di Maria SS.ma, la moltitudine accorsa è stata fu tanta

che fu era cosa commovente a vedersi, - e cominciarono pure i pellegrinaggi

delle vicine Parrocchie di Corvino, Oliva Gessi, Torricella con alla testa

i rispettivi Signori Parroci, fausto preludio di quello che sarà domani.

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Le fondamenta sono fatte e già fuori terra, l’edificio dovrà essere coperto

prima dell’inverno e inaugurato pel 26 / 5 / 1939, festa dell’Apparizione

della Madonna di Caravaggio.

 Al nuovo Santuario vi lavorano alacremente i poveri preti della Divina Provvidenza

insieme con abili operai dell’arte muraria, i nostri preti fanno la calce, portano pietre

e mattoni, faticano da veri facchini di Dio, come già fecero a Tortona, dove,

in un momento, Deo adiuvante, si è fatto il Santuario della Guardia.

In pochi mesi sorgerà dunque un come un fiore dunque come un fiore

un altro Santuario, alla Madonna meno un Santuario meno grande di quello di Tortona,

ma, non meno forse più bello. e divoto Dedicato a Maria, Castellana d’Italia.

Sarà E sarà un monumento non solo di fede, ma anche di arte:

trapianteremo in diocesi forse la una delle più vetuste chiese che sono in Milano,

la veneranda e mistica Basilica di San Vincenzo in Prato, sorta dal 700 all’800,

prima del mille.

 I nomi dei benefattori saranno posti scolpiti in oro su lapide, a titolo di onore

e di riconoscenza, e per essi e loro distinte famiglie si pregherà sempre!

Come dissi, non le domando danaro, ma mattoni o anche altro materiale

di costruzione, - quanto tutto che il suo cuore e la sua fede le suggeriranno.

La Signoria Vostra e sua distinta famiglia vogliano essere tra i primi

e più validi miei cooperatori nostri benefattori in un’opera che farà di tanto bene.

sotto più aspetti. Mi usi la cortesia di Voglia usare Le sarò grato se vorrà farmi sapere

quando devo mandare e il quantitativo, ché penserò io al trasporto.

 Mi farò dovere di tenerla al corrente dello sviluppo dei lavori,

e spero vorrà onorarci di sua presenza nel fausto giorno della inaugurazione:

già la invito insieme con la sua famiglia.

Le rinnovo le più sentite espressioni della mia stima, e da povero umile sacerdote,

ma con animo pieno di fede e di riconoscenza invoco su di lei e sulla Sua Famiglia

suoi cari la più ampia benedizione di Dio.

Molto Ossequio molto devotamente, - e mi abbia

Obbl.mo suo


          Don Orione

          della Divina Provvidenza


[c’è pure minuta]

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