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[Tortona, li] I9 agosto 1938
Mio buon fratello nel Signore,
Don Sterpi poco fa mi ha dato a leggere la gradita vostra del I4 c.
Veramente non saprei proprio in questo momento, dove accogliere stabilmente
e quale lavoro remunerativo poter dare al caro Signore,
del
quale avete scritto scrivete
con tanto dolce amore in X.sto; - ma comunque,
lo
accetto molto di buon grado e nel
nome della Div. Provv. fraternamente: - Dominus est!
E vi
ringrazio di avermela proposta avermelo
proposto. Tra Dopo la lettura della
Appena
letta la vostra lettera è venuto venne
a farmi visita un Signore
che
non ho avevo mai visto
di cui neanche so il nome, e mi ha dato
diede lire cento.
-
ve le Le accludo, poiché ho viva il
sen nello spirito la impressione
che dovessero essere pel codesto nostro fratello, però che egli nol sappia.
Se potete trattenermelo ancora per qualche tempo, intanto io gli cercherei una nicchia,
sia pur provvisoria, se no, mandatemelo pure qui, perché non abbia a soffrire:
divideremo il pane insieme sino a che la Divina Provvidenza
gli
dia da da trovare un
lavoro a stipendio. perché quello che
io
Presso
i nostri Istituti non so se io
potrei assumerlo quale insegnante
poiché
egli non è italiano pens
e non so se
temo non abbia titoli riconosciuti
legali
per l’insegnamento in Italia, e penso se sia iscritto all’albo degli insegnanti.
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