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[Tortona] 11 / XII [1]938
Minuta di lettera ad una signora italiana abitante in Parigi
- Cugina di Donna Camilla Sassi d i Milano
Nobilissima signora,
La pace sia sempre con la Sig.ria Vostra e con tutti i suoi cari!
Donna
Camilla le scr dirà di
una bella indimenticabile cerimonia che s’è fatta,
giorni
fa, al Piccolo Cottolengo Milanese, giorni
fa in una
grande serenità
e
letizia di cielo e di animi cuori:
si era tutti uniti, ricchi e poveri, autorità e popolo,
in
una avvivati dalla
stessa fede sola, in uno
solo spirito di bene e di carità,
sorretti
dalla confidenza
fiducia nella Provvidenza del Signore.
Io
Mi fo’ ardito inviarle alcuni stampati e aggiungo il
un tagliando del giornale
«La
Sera» di Milano, che
dove se ne parla, ma ne hanno parlato tutti i giornali,
e
anche ripetutamente: il
«Corriere della Sera» «il Popolo d’Italia»
«l’Ambrosiano»,
«l’Italia».
Sia tutto a gloria di Dio e a confor
bene dei nostri cari poveri.
E
poiché Il Piccolo Cottolengo Milanese si basa
tutto su la fede e confidenza in Dio,
nostro celeste Padre, e penso non ci sia nulla di più caro al Signore che la fede
e la
fiducia in Lui, in tutte le cose, e
specie nelle tribolazioni e dolori della vita.
La
nostra debolezza, nNobile
Signora, non deve mai sgomentarci,
ma dobbiamo considerarla come il trofeo della gloria di Gesù Cristo, e ricordarci
che
la confidenza in Dio Padre è il miglior modo di onorare il Signore,
e
di
elev sentirlo e
di viverlo e di elevarci sempre più a lui. e
di viverLo
Nobile
signora, voglia ella vive
vivere piena di confidenza nella bontà di Dio,
dica sempre a Dio con filiale confidenza tutti i suoi desiderî, tutti i suoi bisogni
anche
quelli creati forse dalla nostra cecità
nostra debolezza umana :
tutti siamo debolissimi, tuttavia non dobbiamo punto diffidare, perché è nell’aiuto,
nella grazia di Dio che sta la nostra forza: tutto possiamo in Lui che ci conforta.
Essendo Dio infinitamente buono, dobbiamo confidare in Lui,
anche quando siamo deboli, infermi: - se ci buttiamo in Dio, per quanto miseri siamo,
è certo che Egli non ci lascerà in terra, ma ci raccoglierà nel suo seno.
In questi giorni del Santo Natale e per l’anno nuovo
voglio particolarmente ricordarla, nobile sig.ra, nelle mie povere preghiere.
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E,
poiché la confessione
sacramentale assoluzione ha potere infinito di misericordia,
di grazia, di conforto allo spirito poiché è un’applicazione che ci vien fatta
de’ meriti della Passione di Cristo, così, mentre le mando gli augurî più fervidi e santi
di buon Natale e Capo d’anno, vorrei che ella sentisse tutta la gioia serena
e la felicità della Confessione, che le darà grande luce e tranquillità di spirito
e un
vigore infinito nei passi della vita e illimitata confidenza nello
Signore.
Non ho l’onore di conoscere suo marito, ma la vorrei pregare di ossequiarmelo.
A lei poi, nobile signora, ogni conforto a non indebolire mai
per nessuna cosa del mondo la sua fede e fiducia nel Signore.
Div
e Invoco da Dio su di lei e suoi cari la più ampia
benedizione
¨