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Mio Beatissimo Padre,
Non vorrei mancarvi di amore, poiché sono a Roma,
e
oggi dovrò dovrei
ripartire per la carità verso i miei figlioli.
Jeri ho avuto la bella consolazione di vedervi e di ricevere la s. Pasqua
dalle vostre mani: insistere per avere udienza mi parrebbe almeno mancare di delicatezza
e verso vostra Santità che sarà già molto stanca pel lavoro di questi giorni
e
verso tanti frat forestieri
venuti da lontano per vedere A nostro
s. Padre vedervi.
Tuttavia
avrei grande desiderio di baciarvvi i
piedi vedervi ancora avere un’udienza
e vorrei che mi benediceste nella vostra carità,
e
vorrei ringraziarvi per
il terreno di S. Giovanni e dar e
mettermi tutto ai vostri piedi
poiché sento un grande bisogno di darmi davvero ad amare il Signore e la s. chiesa.
Io
tengo Vado a Cuneo perché ho quo
qualche orfano da condurre là
e poi a Sanremo per assistere alla prima Messa un figliolo che sarà ordinato domani
da
Mg.r Daffra a Ventimiglia. Ma tengo
prenderò l’abbonamento,
e
quando sapessi che vostra Santità si degnasse di ricevermi, in poche
ore io sarò qui.
Intanto,
beatissimo Padre, io mi metto lasciate
che mi ponga tutto tutto già fin d’ora
ai vostri piedi benedetti.
Sono
bene un povero peccatore, ma mettermi
si degni vostra Santità
porre
anche in ispirito le vostre
sue sante mani sulla mia testa, e di premerle,
perché
il Signore non parta mai più da me e il suo santo amore mi
scenda discenda
in
dentro di me e io
faccia cammini per la via
diretta via del Signore.
Gesù
dia al cuore Signore
nostro dolcissimo dia al cuore paterno
di vostra Santità ogni più santa consolazione in questa Pasqua
e la
conservi conforti
sempre e sempre.
Di vostra Santità
Umilissimo figliolo
Sac. Orione Luigi
della Piccola Opera
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