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[l’azzurro corsivo è grafia di altri]
per l’Archivio
Copia, esattamente conforme Spedita oggi 12 / IV [1]928
Sac. Orione della Div. Provv.za
A Sua Emin.za Rev.ma
il Sig.r Cardinale Basilio Pompili
Vicario Generale di Sua Santità - Roma
Tortona, il 12 Aprile 1928.
Eminenza Rev.ma,
Siamo ancora entro l’ottava di Pasqua, e mi conceda vostra Eminenza
di umiliarle i miei buoni auguri e voti, mentre la ringrazio di ogni sua bontà.
Don Risi mi ha scritto che, essendo venuto ad ossequiare vostra Eminenza rev.ma,
mentre era presso le suore del canonico Di Francia, nel discorrere gli avrebbe detto
che si trova con i Seminarî pieni di chierici e nella impossibilità quindi
di poterne accogliere altri, che pur le vengono raccomandati da Vescovi,
specialmente dell’Italia meridionale, e a pensione ridotta.
Che vostra Eminenza già si era rivolta ai Salesiani e ad altri religiosi,
perché accettassero chierici poveri di buona vocazione, e facessero un Istituto
come era una volta il Leoniano, ma che non hanno personale -
E che vostra Eminenza avrebbe aggiunto: «Don Orione potrebbe fare questo:
ci metta due buoni suoi sacerdoti, e poi ci comparisca ogni tanto.»
Ho riflettuto e pregato sul desiderio espresso a don Risi, e,
se vostra Eminenza ritiene che sia volontà del Signore, fidato, sarei nel Divino ajuto
e con la benedizione del s. Padre, sarei disposto ad accettare -
In caso, vostra Eminenza rev.ma vorrà assistermi col darmi norme e consigli.
Il personale adatto mi pare di averlo. È da alcuni anni che, pur rinunziando
a proposte molto vantaggiose di aprire nuovi Istituti in Italia e in America,
sto facendo opera di formazione e consolidamento.
Sarei ben lieto di potere, in qualche modo, contribuire a dare alla chiesa
dei sacerdoti e dei buoni sacerdoti.
Umilmente pregherei che quel milione, che il santo Padre generosamente
aveva
ha già messo a mia
disposizione due mesi fa per quanto vostra Eminenza
è
già a
conoscenza, si degnasse ora di destinarlo a questo scopo.
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Detta somma mi parrebbe così più utilmente spesa; ne è necessario
che io la abbia subito interamente, ma, a progetto approvato,
mano mano che andrò fabbricando.
La Divina Provvidenza non lascerà di ajutarmi per il resto,
e ho fiducia che il cuore del santo Padre, di vostra Eminenza e di molti Vescovi
ne avranno delle consolazioni.
Incarico lo stesso don Risi di recare a v. Eminenza rev.ma questa mia,
e
così Le sarò grato
se, pel suo tramite, vorrà poi
comunicarmi qualche cosa.
Comunque, io sento tutta la mia vita e felicità in Domino nello stare
ai piedi del santo Padre e di vostra Eminenza, come il più povero straccio
della Divina Provvidenza
Genuflesso bacio la sacra porpora, e la prego di benedirmi,
mentre sono con profonda venerazione di vostra Eminenza rev.ma.
Umile e osseq.mo servitore in Gesù Cristo e nella santa Madonna
Sac. Luigi Orione
dei Figli della Div. Provvidenza
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