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[esiste una minuta, di tre fogli, non digitata]


Copia conforme


      Sac. Orione L.  d. D. Provv.za


 +        Messina, il 7 febbrajo 1912


 Eminenza rev.ma, [Card. De Lai]


 Stamattina ho ricevuto la venerata lettera di vostra Eminenza rev.ma, n. 163,

e immediatamente mi sono recato da Mg.r Arcivescovo al quale ho rassegnato a voce

e per iscritto le dimissioni da Vicario generale, facendomi dovere dimandargli di cuore,

e a voce e per iscritto, perdono di ogni dispiacere e dolore che posso avergli recato durante

la mia permanenza qui, e il mio officio di Vicario, e, col perdono, la sua s. benedizione.

 E lo stesso domandai a nostro Signore; e, ora, nel modo più umile e più ampio

che mi è possibile, lo domando al s. Padre a vostra Eminenza rev.ma e a codesta

sacra Congregazione; e, se fosse possibile, vorrei poterlo domandare a tutti,

superiori e inferiori, pregando la infinita misericordia di Dio di darmi grazia

di fare penitenza d’ogni mio peccato, e tempo da riparare al bene che non ho fatto

e a tutte le mie ingratitudini verso di lui e verso la s. chiesa, mia dolcissima madre,

ai piedi della quale confido, colle divina grazia e per la intercessione della Madonna SS.,

di vivere e di morire da figliolo devotissimo, in tutto e per tutto.

 Ringrazio vostra Eminenza rev.ma delle parole piene di bontà

che a nome del s. Padre e di codesta s. Congregazione si è degnata rivolgermi,

benché io me ne senta confuso e veramente immeritevole. Iddio ricompensi lui

il grande cuore del nostro santo Padre e di vostra Eminenza di tanta carità.

 Come ho detto a Mg.r Arcivescovo, mi tratterrò qualche giorno

per sbrigare alcuna cosa più urgente riguardante gli orfani e la mia Congregazione.

 Dopo, farei una visita alle Case di Noto, di Reggio C. e di Cassano Jonio,

e, possibilmente, vorrei ritirarmi alquanto in solitudine per pel bisogno che sento

di rientrare un po’ in me stesso, e provvedere ai bisogni della mia anima.

 Passando per Roma, sarà mia premura venirle a baciare la s. porpora,

e vorrei potermi mettere ai piedi del s. Padre per domandargli ancora una volta perdono

di tutto, e supplicarlo della benedizione apostolica.

 Intanto mi è dolce mettermi anche in ispirito fin d’ora ai piedi suoi,

e a quelli di vostra Eminenza, a cui bacio con la più profonda venerazione la s. porpora.

 Di vostra Eminenza rev.ma umilissimo e osseq.mo servitore in Gesù Cristo


        Sac. Luigi Orione

        della piccola Opera della Div. Provv.za

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