V048T074 V048P097



[incompleta]


 [+]         [Tortona, li] 4 Genn. 1938


 Emin.za Rev.ma,


 Bacio con grande venerazione la sacra porpora, e umilio alla Eminenza vostra

ogni miglior augurio per l’anno nuovo.

 Quando fui a Roma ho tanto desiderato di ossequiarla, ma v. Eminenza era fuori;

dovrò tornarvi prossimamente, e sarà mio grato dovere di venire.

 Oggi viene per me il sac.te prof.r Gaetano Piccinini, Direttore del nuovo dell’Istituto

San Filippo Neri, aperto al principio di questo anno - scolastico sull’Appia Nuova,

a lato della chiesa parrocchiale d’Ognissanti.

 Si vorrebbe farne un po’ d’inaugurazione il 16 di questo mese.

 Già ne esposi la cosa a sua Emin.za rev.ma il sig.r Card. Vicario,

il quale ap accettò di presenziare.

 Terrebbe il discorso s. Eccell. Federzoni, Presidente del Senato; -

e sua Emin.za il Card. Vicario mi disse che nulla aveva in contrario.

 Spero nell’intervento di che la cerimonia verrà onorata

dall’intervento di alcuni Eminent.mi, e vorrei se non fosse ardire troppo, ardire, vorrei

temerità ardirei invitare anche la Emin.za vostra rev.ma.

 Presenzierà anche pure sua Eccell. il Ministro Lantini, sua Eccell.

il Sen.re G. Gasperini presid. della Corte dei conti e altre qualche altra personalità.

 L’edificio, è tutto nuovo, è per scuole e secondo le moderne esigenze.

La Divina Provvidenza, poiché è tutto essa che fa, manderà da pagarlo, -

già ho potuto dare un milione e con mezzo.

Già dal primo Dal primo inizio già accoglie una popolazione scolastica

di 800 s alunni alunni delle elem. e magistrali. Suo

 Suo scopo precipuo è di dare ai figli del popolo di quel del vasto quartiere Appio

una educazione sinceramente cristiana, e di trarre dai migliori elementi

dei bravi maestri cattolici, specialmente per per le scuole italiane all’estero

Gli insegnanti, nella loro quasi totalità, sono religiosi nostri della Piccola Opera

della Divina Provv.za, tutti provvisti di titoli, poiché gia da anni teniamo -

da alcuni anni teniamo in Italia scuole nostre secondarie nostre parificate. e di sento che

 Ma tutto sarebbe vano, Eminenza, se la benedizione di Dio non scendesse larga

e confortatrice a sorreggerci su quel nuovo Istituto che, unico forse nell’Urbe,

            V048P098


a il prese il nome e vuol prendere spirito dal grande Apostolo della gioventù romana

del secolo XVI.

 Eminenza rev.ma, ecco, vengo umilmente ad implorare che la benedizione

del «dolce Cristo in terra». È, poiché è dalle mani auguste del Papa

che discendono le benedizioni di Gesù Cristo, nostro Signore.

 Voglia degnarsi, Eminenza rev.ma, di ottenerci dalla bontà del nostro santo Padre

tanta consolazione e celeste auspicio!

 Non ho parole per esprimerle, Eminenza tutta la profonda gratitudine mia

e de’ miei religiosi. Di su Pongo tutto il mio cuore e, la mia povera vita

e la povera umile mia Congregazione ai piedi benedetti di sua Santità come uno straccio

come l’ultimo straccio della Divina Provvidenza e della santa Chiesa:

siamo i suoi figli più piccoli, ma, Deo adiuvante, vogliamo essere esserGli figli devotissimi,

obbedientissimi, amantissimi usque ad mortem, e poi anche in Paradiso.

 Di vostra Eminenza rev.ma umile servitore in Gesù Cr. e nella santa Madonna

¨