V048T082 V048P110



[incompleta]


          Tortona, 29 ottobre 1917


 Eminenza Rev.ma,


 Confuso per la bontà di vostra Eminenza, sono per altro spiacente

di non essere in grado di poter rispondere al desiderio di codesta sacra Congregazione.

 Non sono più a Messina da cinque anni, e anche quando devo recarmi colà per

a visitarvi quel mio Istituto, per ovvie ragioni di delicatezza, evito di trattenermi col clero,

o di parlare comecchessia di cose attenenti al governo di quella archidiocesi,

perché non si pensi che continui ad interessarmi di quanto in realtà oggi più non mi spetta.

 Tanto più che fui colà Vicario non per elezione dell’Autorità locale,

ma per nomina diretta della santa Sede, la quale credette opportuno,

dopo il disastro del terremoto, di dare un qualche ajuto a sua Eccell. rev.ma

Mg.r Arcivescovo D’Arrigo, che era senza Vicario, e con molto clero perito.

 Del sacerdote quindi in questione, che non potrei dare quelle esatte

e sicure informazioni che a vostra sarebbero del caso.

Unisco il ricorso Restituisco il ricorso fatto rivolto al S. Padre dal sacerdote stesso.

 Bacio con profonda venerazione la sacra porpora,

e mi onoro dirmi di vostra Eminenza rev.ma osseq.mo dev.mo servitore in Gesù Cristo

Sa sac e

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