V048T097 V048P129
[incompleta]
Eccellenza Rev.ma,
Ricevo la sua venerata lettera. Che nuovi progetti posso io mai farle,
caro Eccellenza?
me
Anche a me spiace che questa pratica si trascini così
a lungo,
ma ella sa pure che non fui io ad impostarla e che ho cercato di addolcirla
in ogni miglior modo.
Ritengo che quello che avevo già concesso, sia il maximum
a
cui potessi in coscienza arrivare, e nuovamente la prego di
accettare accettarla.
s
Se è che si voglia ancora mantenere la Colonia,
e darmi una base per metterla in efficienza, non vi è altra via.
Che
Se invece si vuole che
es distruggerla volesse [liquidarla],
è altra cosa,
e
per me, fino ad un certo punto, piuttosto che vivere
questa avere una Casa
che
viva di codesta grama vita, mi diventa, direi
indifferente, sotto un lato,
preferibile, benché sempre doloroso.
V.
Eccellenza mi disse che la la
diocesi potrebbe muovere lagni?
ma la diocesi ricava già il prezzo quadruplicato di Casa Rossa
e
non ha nessuna ragione di lagnarsi, poic
perché il Seminario, su Casa Rossa,
non ha alcun diritto, e vendendo Casa Rossa - ora che può realizzarsi il doppio
se non il triplo dovrebbero ancora dirmi grazie.
Mg.r Blandini era già disposto fin dai suoi tempi
a darmi metà il prezzo di vendita di detto podere, se io avessi ceduto a venderlo.
Non lo feci per buone e sante ragioni,
che
v. Eccellenza ha saprebbe saprà
molto bene comprendere e apprezzare. e
L’ho fatto nell’interesse della diocesi. Come sarà sempre un utile per la diocesi
la Colonia, e non per la Congregazione.
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