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[manca l’originale]


[incompleta]


 Eccellenza Rev.ma,


 Stamattina vostra Eccellenza è rimasta offesa dalla mia espressione,

a cui io non intendeva affatto annettere alcun senso di sgarbatezza

«se non farà giustizia lei me la farà»

 Quelle parole per quanto potevano recare dolore a vostra Eccellenza

io le ritiro e le detesto, da figlio affezionato e devoto a v. Eccell.

 Mi pare che, per quello, non dovesse subito v. Eccell.

togliermi la facoltà di confessare, - e perché allora non si potrebbe più dire nulla

questo fatto mi ha davvero addolorato.

 A dire tutto le confesso che è da tre anni

che io mi vedo perseguitato da v. Eccellenza e cacciato qua e là,

mentre ho sempre tenuto condotta da buon sacerdote e da buon figliolo.

Che io abbia dei difetti nel mio naturale non lo nego, ma per questo non si deve trattarmi

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