V048T101 V048P132
[manca l’originale]
[incompleta]
Eccellenza Rev.ma,
Stamattina vostra Eccellenza è rimasta offesa dalla mia espressione,
a cui io non intendeva affatto annettere alcun senso di sgarbatezza
«se non farà giustizia lei me la farà»
Quelle parole per quanto potevano recare dolore a vostra Eccellenza
io le ritiro e le detesto, da figlio affezionato e devoto a v. Eccell.
Mi pare che, per quello, non dovesse subito v. Eccell.
togliermi la facoltà di confessare, - e perché allora non si potrebbe più dire nulla
questo fatto mi ha davvero addolorato.
A dire tutto le confesso che è da tre anni
che io mi vedo perseguitato da v. Eccellenza e cacciato qua e là,
mentre ho sempre tenuto condotta da buon sacerdote e da buon figliolo.
Che io abbia dei difetti nel mio naturale non lo nego, ma per questo non si deve trattarmi
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