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[incompleta]


 +         Anime e Anime !

          [20 Agosto 1899]


 Veneratissimo Monsignore, [Blandini]


 Ringrazio di gran cuore vostra Eccellenza

della bellissima lettera mandata dal don Cristiani,

e dovrei rispondere a lungo su ciò che scrive l’Eccellenza vostra,

ma questo spero di farlo quanto prima unitamente alla relazione sui chierici.

 Ora ecco perché le scrivo.

 È giunto qui da alquanti giorni il prof. Lipari,

quel caro confratello mio sacerdote che ebbe la sventura di cadere apostata,

e che venne raccomandato da un canonico amico di vostra Eccellenza.

 Credo d’aver scritto una lettera a vostra Eccellenza o al detto canonico da Torino

ove diceva che io, colla grazia di Dio, avrei provvisto e per detto sacerdote

e per tre dei cinque figli suoi, ma non per la compagna né per la sorella sua,

ché non poteva né stimavasi convenevol cosa.

 Ora egli vuole il prof. Lipari si pensi non solo ai tre bambini che condusse,

ma anche a far venire in questi nostri paesi la compagna del peccato e la sorella sua,

e i due figli più piccolini che abbisognano ancora di cura materna.

Che altrimenti egli non intenderebbe fermarsi, ma tornare a riprendere la sua scuola

e alla cura della figliolanza sua.

 Ma vostra Eccellenza sa con quanto cuore io gli allargai le braccia,

ma ora non posso, o veneratissimo Monsignore, né crederei mai conveniente

che la compagna di peccato venga in questi paesi.

Egli dice che in codeste parti ella morrebbe di fame, ma e noi che ci possiamo?

 Egli dice che l’amerà santamente, ma e poi,

quand’anche si riuscisse a farla ammettere in una di queste case di carità,

chi ci assicura che l’uomo vecchio non si ridesti?

¨