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[manca l’originale]
Anime e Anime !
Messina, il X / X [1]909
Veneratissimo e carissimo Eccellenza,
Ecco: è domenica, e posso scrivere un poco, e subito scrivo a vostra Eccellenza.
La sua lettera mi ha portato un’onda di consolazione. Sto bene e faccio di tutto,
e tutto quel che posso con l’ajuto di Dio.
So che il Marchese Nunziante è stato a Tortona, ma io ero qui.
Di buon grado e con tutto il cuore metterei là un sacerdote di cui posso assicurare
Vostra Eccellenza, ma egli è un polacco, e benché abbia terminati gli studî non posso
dargli la Messa se non trovo un Vescovo che me lo incardini ed ordini. Non può essere
ordinato restando nella sua diocesi, perché politicamente non lo permettono.
Mi pare di avergliene parlato e di averla pregata che me lo volesse accogliere lei.
Io l’ho qui con me che mi ajuta tanto; ma pel mio ufficio qui sento di dovere aver
molta delicatezza, e non posso valermi del mio posto per farlo incardinare qui:
vostra Eccellenza mi vorrà comprendere e compatire.
Io la assicuro che è un santo figliolo e assai istruito. Se vostra Eccellenza rev.ma
me la può fare questa carità, me lo scriva. Dio la ricompenserà, ed io accontenterò
quel caro Marchese con un sacerdote che farà molto bene glielo assicuro molto bene.
Vorrei che lei lo vedesse e parlasse a questo figliolo.
Io pure vorrei venire; ma che vuole? alla mattina è già sera, e alla sera è già mattino,
e la mia vita è una ruota. Ho però molta salute e una volontà di ferro: sento Dio
che mi assiste quasi in modo visibile. Ora cercherò di centuplicarmi: preghi per me!
Mi son messo nelle mani della Madonna Santissima, ma tutti i momenti
le scappo d’in mano, poi subito ci ritorno: basta voglio essere tutto suo: preghi per me.
Sa che metterò i miei a Reggio? e che sto fabbricando una chiesa qui
con oratorio festivo?
Così a Reggio vorrei metterci l’oratorio festivo e una scuola di religione con palestra,
ma che la scuola di religione fosse seriamente fatta pei giovanotti studenti.
È la sua città; che me ne dice? È contenta?
Vede che non abbandono la Calabria, e che sono anch’io calabrese?
Sono stato a Reggio mercoledì, dopo 9 mesi, e vidi quella buon’anima di suor Ester,
e i suoi padiglioni e i suoi tanti bambini.
Sono molto consolato delle notizie che vostra Eccellenza rev.ma mi dà di Polistena;
già io aveva dovuto scrivere a quel direttore. E il mio caro canonico Saruffa?
E don Silippigni? Lo so che le è morto quel caro sacerdote, ed ho pregato da povero peccatore per la sua anima. Bacio con affettuosissima venerazione il sacro anello
e domando la sua più grande benedizione. Di v. Eccell. rev.ma
dev.mo Sac. Orione
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