V048T163 V048P203



[l’azzurro corsivo è grafia di altri]

[esiste una minuta di un foglio non digitata]


 +        Buenos Aires, il 3 Marzo 1935


Eminenza Rev.ma, [Card. Minoretti]


 Sono venuto a conoscenza che uno di quei sacerdoti da me accolti

ha dato un dolore al cuore di vostra Eminenza: deploro il fatto,

e vengo a chiederne perdono, sia a v. Emin.za che all’Eminent.mo Card. Schuster.

 Egli appartiene al clero romano, quantunque della diocesi di Spoleto; -

lo incardinò a Roma l’Eminent.mo Parrocchi, a cui parve una un’intelligenza non comune,

e lo sapeva di vita illibatissima.

 E tale, in verità, fu sempre, Eminenza, ed è mortificatissimo,

oserei dire fino all’esagerazione. A me fu affidato dagli Emint.mi Cardinali De - Lai

e Pompili, dopo che venne riabilitato, perché era stato sospeso all’epoca del modernismo.

 L’Emint.mo Card. Pompili me lo raccomandava sempre,

e mi diceva di tener conto che in famiglia (egli la conosceva molto bene),

ci sono stati degli squilibrati.

 Sua Eminenza il Card. Ascalesi, condiscepolo suo, me ne parlò con stima.

 Purtroppo deve aver bevuto a qualche fonte avvelenata.

Tuttavia ha migliorato molto nelle sue idee, - quantunque non del tutto a posto ancora.

 Io ho dovuto parlarne a Roma, e anche allo stesso santo Padre. A Roma

non h è desiderato. Miglioramento c’è, come anche mostrerebbe lo spirito di umiltà

con cui so che ha accolto la punizione. - Prega anche ed è disinteressatissimo.

 Dispongo che sia più vigilato, e rinnovo a vostra Eminenza

e all’Emint.mo Cardinale Schuster umilissime scuse.

 E mi permetto di passare ad altro.

 Ogni anno, verso San Giuseppe, rivolgevo qualche parola ai benefattori

del Piccolo Cottolengo genovese, nella sala delle Associazioni cattoliche.

 Trattandosi di una chiacchierata, non ho mai osato invitare vostra Eminenza rev.ma, né persone qualificate, - la avrei creduta una stoltezza, e confesso che ne avrei avuta

anche soggezione.

 Quest’anno, invece, pare che accetti l’avv.to Corsanego Merli. -

Io non conosco il Corsanego che di nome, ma ho sentito che è di molto buono spirito,

e che parla bene.

 Di che cosa parlerà, non so: - credo che sulla fede nella Divina Provvidenza

o sulla carità, come si è sempre fatto.

            V048P204


 Sarebbe per me e per tutti grande conforto se vostra Eminenza

volesse accogliere l’invito che umilmente vengo a farle

di degnarsi presiedere la modesta adunanza.

 Anche per i nostri cari poveri sarebbe una consolazione.

 Scrivo alla superiora che venga da vostra Eminenza;

e mando la presente per avion perché col «Conte Grande» qua giunto in questi giorni,

farebbe troppo tardi.

 Le bacio con grato animo e profonda venerazione la sacra porpora,

e mi onoro dirmi di vostra Emin.za rev.ma

 Osseq.mo e umile servitore in Gesù Cristo e nella santa Madonna


         Sac.te Luigi Orione

         dei figli della Div.na Provv.za


 Copia dell’originale inviata a s. Em. rev.ma il Card. Minoretti

il 3 marzo 1935 per via aerea. In fede: sac.te Cerasani Antonio


aggiunto


 P. S. - La Pasqua è ancora lontana, ma, data la distanza e il lavoro, mi permetta,

Eminenza, di anticiparle ogni più santo augurio di bene e i migliori voti di bene.

¨