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[incompleta]
Eccellenza Rev.ma, [Mons. Canessa]
L’essere
qui Il trovarmi qui a Casale mi fa sentire più vivo
il rimorso
d’una
mia mancanza con verso
V. E.
Quando
Un bel giorno mi sono visto requisire a Tortona due
Case
dove
teneva, delle cieche dei chie in una
quella tenevo dei chierici in
e
un’altra delle cieche. Allora
trasportai le suore, dove tenevo anche delle suore
cieche.
cieche
fr in alcune stanze presso la un oratorio officiato da noi,
una
anche di là dovettero venir via perché fare posto ad altri dei
Sacerdoti di Venezia
raccomandati
da quel Patriarca
Allora mi ricordai che il sig.r Canepa mi aveva tante volte offerta una sua casa,
a Quezzi senza però mai concludere. Feci una corsa a Genova e nell’urgenza del caso
mandai
in quella sua che il Canepa tiene sopra
Quezzi quattro tre casa le cieche,
e
una che in un serra mi riuscirebbe più difficile
portar via da Tortona
esse
non in vestono abito da
suore, ma vestite da
povere povere
straccione
come
sono in realtà sono.
Poi
dal Col Canepa, che vostra Eccellenza credo
conoscerà
non
si poté ottenere finire
di combinare che una dozzina di in
questi giorni, fa.
A
me ma le case non sono che venne a Genova un mio Sa nei quali mandai
il procacciatore
A me
è spiaciuto assai che il padre S un
padre Gesuita prima e poi un altro abbiano
si
sia pubblicata la cosa prima avanti
che l’avessi portata io a conoscenza
di
vostra Eccellenza rev.ma, e glie ne chiedo
fac chiedo scusa di ben
di cuore,
e mi
dia voglia dare quella
penitenza che crederà in Domino.
Si
venne li in quel serra serra sen e poi siccome col sig.r A
dire la verità
non
ho l’indole mai
creduto che col Canepa si potesse concludere
e
ancora non si sa mai se si sicuri di
puo e concludere o no, adesso non ne sono persuaso,
e
sopra tutto non mi azzardavo e anche
pensando pensando che colla sistemazione
dei
profughi avrei potuto di venirle a parlare o di
scriverLe.
Chiedo ora a vostra Eccellenza il permesso di poterle tenere a Quezzi.
Esse
non vanno alla questua; ma lavorano
renumerativi fanno lavori
e
nel resto la Provvidenza ci va in casa.
Esse non sono che quattro, di cui due di Genova.
¨