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[esiste una minuta di due fogli non digitata]


 +        [Tortona, il] 14 Maggio [191]5


 Eccellenza Rev.ma,


 Quando ebbi il telegramma di vostra Eccellenza ho subito telegrafato a Roma

perché don Contardi fosse trattenuto dall’andare a Reggio Calabria;

e al posto del sac. Gandini, che a Reggio sostituiva don Contardi,

e che in quel giorno stesso doveva presentarsi sotto le armi,

ho mandato altro sacerdote da qui, più giovane di Contardi, ma già capace,

e assai conosciuto da Mg.r Rousset, e da lui avuto in istima.

 D. Contardi, mentre a Roma deve sostituire un confratello Sacerdote,

pel lavoro sfinito di forze e che deve venire qui almeno un po’ di giorni,

e di sostituire anche, in caso di probabile richiamo alle armi,

il Direttore della Colonia agricola di Montemario, -

ha pure il mandato di tenersi a contatto col Patronato Regina Elena

e con la Contessa Spalletti, e di svolgere una benefica e cristiana azione pel bene

e l’avvenire degli orfani e delle orfane.

 A questo lavoro io alludevo nel telegramma di risposta a vostra Eccellenza rev.ma.

 E tale lavoro cercherò di condurre avanti pregando, e venendo magari a Roma,

appena mi sia possibile e ne vedessi la urgente necessità.

 Purché il pericolo della guerra sia scongiurato, e non si continui giornalmente

a strapparmi sacerdoti e chierici, ché allora sarei, mio malgrado,

ridotto nella impossibilità di più fare.

 Tanto sentivo doveroso far conoscere, - pure in via riservata, -

a vostra Eccellenza rev.ma, a spiegazione del mio telegramma, e sopra tutto,

perché si degni continuare a far pregare.

 Jeri poi, di ritorno a Tortona, ho trovato il telegramma della Spalletti,

che Le accludo, con risposta pagata.

 Risposi affermativamente, e pel motivo sopra addotto,

e anche perché avendo noi dato prima conto al Patronato

della nostra gestione amministrativa, almeno uno di noi fosse presente a dare conto

delle pratiche e del lavoro svolto in ufficio, e dell’andamento morale,

durante la nostra permanenza.

 Si vede che la Contessa andrà prestissimo.

 Don Contardi avrà stamattina ricevuto il permesso di precederla.

 Egli avvertirà le suore, e le ajuterà a disporre ogni cosa in modo,

e a mettere in tale luce che la Contessa ne rimanga bene impressionata.

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 Ma poiché il nostro lavoro sarà nulla, se non c’è la benedizione del Signore,

e la benedizione del Signore viene ordinariamente dalle mani della s. Chiesa

e dei Vescovi, - così si degni vostra Eccellenza ottenercela dal cuore di Gesù

e dalle mani della SS. Vergine, diversamente potremo fare nulla che piaccia a Dio,

e che possa giovare alla salute del prossimo.

 E se ella vedesse che dovessi compiere altro, o agire diversamente, -

prego indicarcelo, che procurerò di assolvere nel miglior modo, col divino ajuto.

 E si degni pure benedirmi, mentre con profonda venerazione

Le bacio il sacro anello.

 Di vostra Eccellenza rev.ma dev.mo servitore in Gesù Cristo


         Sac. Luigi Orione

         dei figli della Divina Provvidenza

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