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[esiste una minuta di quattro fogli non digitata]
+ [Roma - Via Massimi,] 31 Maggio 1915
Eccellenza Rev.ma,
Ringrazio vostra Eccellenza della venerata sua lettera del 24 corr.,
che ricevetti a Tortona.
Sono quasi subito venuto qui per lavorare a provvedere agli orfani di Avezzano,
secondo i desiderî di v. Eccellenza.
Ma vengo ora a conoscere che la persona da Lei proposta è già da più giorni a Genova,
richiamata sotto le armi; così almeno mi riferì don Contardi, che lo seppe da don Valente.
Quando giunsi a Roma, seppi che doveva venire certo sig.r Valle di 23 anni,
proposto da P. Genocchi.
Mandai su Contardi fermandomi qui al suo posto, intanto che si trattava la cosa,
poiché seppi che gli orfani erano abbandonati a sé.
Il Valle non viene più, e l’Istitutore Catasca, che provvisoriamente il Patronato
ha mandato, è persona che io conosco da anni, di sicura morale e di buoni sentimenti
e di vita cristiana.
È tutto ciò che di meglio ho potuto suggerire, al momento.
Io devo subito ripartire, e quindi don Contardi non potevo lasciarlo.
Domani vanno sotto le armi, tra chierici e sacerdoti, 23 della piccola Congregazione,
compresi alcuni che erano già sotto da questi ultimi giorni.
E mi aspetto che altri mi siano tolti presto. Pazienza!
Sia fatta la volontà del Signore!
Se don Capoduro viene a casa dalle armi, me lo faccia sapere.
Se qualche cosa vedrà nell’Istitutore Catasca Alberto che non andasse,
si degni riferirmelo, e quanto potrò fare per provvedere, lo farò, con l’ajuto di Dio!
Trattandosi che ci sono suore dico, per tranquillità di Vostra Eccellenza,
che il Catasca mi risultò sempre serio.
Le bacio con profonda venerazione il sacro anello e si degni pregare
per l’obbl.mo servitore suo in Gesù C. e Maria SS.
Sac. Orione della Div. Provv.
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