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[Registrada

Al Rev.mo Mg.re Mg.r Maurilio Silvani

Segretario alla Nunciatura Apostolica

Calle Rio - Bambo; 1227

Argentina - Buenos Aires]


[Casa de Preservacão]

Rua Francisco Eugenio, n. 228


       Anime e Anime !

       [Rio de Janeiro,] 17 [de] Dezembro [de 192]1


 Caro Monsignore,


 Ti chiedo scusa, mille scuse di tanto ritardo a scriverti

e a ringraziarti di quanto hai voluto fare per me, nella tua grande carità.

Dio te ne ricompensi, lui, che solo lo può!

 Questi miei sacerdoti si uniscono con me a benedirti, o, meglio,

a pregare il Signore di benedirti, e ti fanno ogni più santo augurio di Natale.

 Mi sono fermato a Santos, dopo un viaggio in parte buono e in parte cattivo assai;

l’ultimo giorno di mare fu una tempesta furiosa che meravigliò lo stesso comandante.

Eravamo già davanti al Brasile, e anche a Santos e lungo tutta la costa

fu una bufera tale che, il dì dopo, Santos era ancora in parte allagata.

 Ho visto tutto, ma sono stato al tuo consiglio, e mi sono tenuto libero a Santos,

almeno non prima di tre anni. Vedi che sono ancora un buon figliolo.

E ora andiamo a S. Paolo.

 A San Paolo ho dovuto fermarmi parecchio, e più di quanto credevo,

e vi farò ritorno dopo Natale, anche per accontentare quell’Arcivescovo che insistette,

e ho così accettato di predicare alcuni giorni, e di esaminare certe suore

di comune conoscenza almeno per fama.

 Per grazia speciale di Dio le cose a S. Paolo si mettono molto bene,

e mi vi sono trattenuto per dare loro ogni migliore consistenza ab initio.

 Qui giunto ebbi jeri la dolorosa notizia della morte di un nostro sacerdote,

quel don Jatì del quale ti ho raccontato che diede la vita per i piccoli

ma terribili sordo - muti di Venezia: aveva 27 anni! Fu sempre di molto buono spirito

e di grande attività e sacrificio: era anche di discreta capacità, e parlava bene l’inglese.

 Sia fatta la volontà di Dio!

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 Oggi e jeri l’ho pianto tanto, - Dio mi perdonerà, ma non so stare dal piangere.

Dico: sia fatta la volontà del Signore, ma il cuore non sa tenersi dal piangere.

Il Cardinale di Venezia aveva voluto ordinarmelo Lui tanto ne aveva stima,

e certo lo avrà pianto anche lui, povero Cardinale! Era un orfano del terremoto,

ed ho ragione di credere che abbia portata in Paradiso l’innocenza battesimale.

Mentre viaggiavo ultimamente avevo visto tutti i miei sacerdoti e chierici,

che sono morti, seduti come in un circolo, e c’era anche lui.

Ma ce n’erano alcuni altri seduti là vicino ad essi, ma benché da un lato,

che sono ancora vivi, e uno anzi di questi ha voluto passare davanti ad un altro,

vivo ancora, ma malato da alcuni anni.

 Trovai qui parecchie lettere di don Sterpi, e nelle prime mi diceva che don Jatì

stava come un po’ meglio: ne trovai anzi una dello stesso Jatì, che mi affrettai ad aprire.

Ma ecco che dopo c’era quella della sua morte!

 Sia fatta la volontà di Dio! Sia fatta la volontà di Dio sempre! Ora me ne sta

per morire un altro, se non è già morto a quest’ora. Si chiama Carmine Mincarelli,

ha fatto il soldato, ma fu sempre un Savio Domenico, e,

se non fosse per far torto al caro Savio Domenico e a San Luigi,

vorrei dire qualche cosa di più, tanto per dirti e per esprimermi. Non ha la Messa,

ma è di 21 anno, e così noi restiamo, e lui se ne va in Paradiso!

 Ah Dio mio! Sia fatta la vostra santa, santissima volontà!

 Prega, caro Monsignore, prega un po’ per essi, ma prega anche un po’ per me!

 Se quelli delle madri Argentine ti parlano per riprendere le trattative,

prima di stringere definitivamente, scrivimelo, perché temo che presto si apra

qualche altra tomba. Cosa vuoi? - Dominus dedit, Dominus abstulit:

sit Nomen Domini benedictum!

 Oggi ho fatto uno speciale memento per Mg.r Arcivescovo Espinosa,

ricordandomi che è il 17 dicembre Gli scriverò per Natale,

come scriverò a sua Eccellenza Rev.ma Mg.r Nunzio e a Mg.r Alberti,

nonché ai PP. Redentoristi.

 E a te, caro mio, che dirò?

 Ti colmi Gesù bambino di ogni benedizione: ti conforti nella tua via

e nel santo servizio della sede Apostolica, e del Vicario stesso di Nostro Signore,

e conceda a te di vedere le ammirabili ricostruzioni che Dio prepara:

saranno forse quelli i più bei giorni della chiesa!

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A vedere la società oggi come è, sembrano cose impossibili,

ma non sarà opera degli uomini questa, ma della destra di Dio.

Il Signore sa scrivere diritto anche sulle nostre linee storte, e dal caos degli uomini

e dal male saprà la sua misericordia cavare la luce e il bene e la salvezza!

 Venendo di porterò un libro, edito ora dalla Emiliana,

e recatomi dagli ultimi qua venuti. È dedicato al S. Padre, il quale disse all’autore,

P. Roberto da S. Teresa, e presente don Risi, che avrebbe fatta su di esso libro

la sua lettura spirituale. È intitolato: I Santi e il Papa.

 Ti prego de’ miei devoti ossequî a sua Eccell. rev.ma il tuo Nunzio:

a Mg.r Arcivescovo, a Mg.r Alberti, a Mg.r Duproi e a quanti tu sai.

Molte grazie e rispetti ai pp. Redentoristi, a p. Vespignani, al comm.r Solari,

a tutti i pp. Salesiani e all’Organizzazione dei pellegrinaggi a Lujan:

Iddio li ricompensi tutti et Te in primis et ante omnes! Quell’altare portabile

ha servito a meraviglia! Deo gratias!

 Posdomani vado al Minas Geraes, nell’interiore del Brasile:

passerò Natale con questi orfani, e ti porterò sull’altare con me in quella santa

e gioconda notte.

 Ti abbraccio nella carità soavissima di Gesù Cristo.

 Coraggio! Dominus prope est!

 Tuo aff.mo in n. Signore e nella Madonna


          Sac. Orione  della D. Pr.

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