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Milano Archivio


 [+]        [Tortona,]3 novembre 1933


 Eminenza Rev.ma, [Cardinale Idelfonso Schuster di Milano]


 Il m. Rev.do parroco di S. Nabore benedirà oggi, per delegazione

della ven.da Curia, la cappella di Villa Restocco, sì che, domani, festa di S. Carlo,

essa verrà riaperta al culto con la S. Messa e riposizione del SS. Sacramento.

 Deo gratias! E vivissime grazie a vostra Eminenza Rev.ma!

 Non essendomi possibile venire di persona, come vorrei, non devo né voglio tardare

a venirmi a metteremi in spirito ai piedi di vostra Eminenza: e, nel le bacioarLe

con grande venerazione la S. Porpora, e sentitamente la ringrazio di aver concesso

che si apra nella sua Milano codesta umile casa di carità.

 Come già esposi, essa, col divino ajuto, vorrebbe essere un Piccolo Cottolengo

Milanese, ma una minima modestissima cosa, come un granello di senape. con lo

 E accogliereà, nel ome della Div. Provv.za, quei nostri fratelli più derelitti

che non potessonoero essere ricevuti in altri ricoveri od ospedali.

 Avrò come mi venissero dalle mani di nostro Signore tutti quelli

che vostra Emin.za Rev.ma mi facesse la carità di inviarmi.

 In ossequio al disposto di vostra Eminenza, la cappella verrà officiata

in rito ambrosiano, con mia vivissima soddisfazione.

 Ed ora vengo unicamente anche a pregarla di degnarsi farmi conoscere a chi

v. Eminenza vuole sia della dedicata la chiesetta; pubblica dedicata; procurerei così

unl’immagine del Santo da mettervi porvi in venerazione e, possibilmente, una S. reliquia.

xxxxxx Che se in Milano non vi avesse chiesa di San Benedetto Ab., se e mi fosse

mai permesso, deporrei ai piedi di v. Eminenza e della S. chiesa milanese un desiderio.

sarebbe questo:

 Ricordando che il Beato Cottolengo era Giuseppe Benedetto, e che questa Piccola

Opera ebbe il suo primo decreto di approvazione, in data 21 marzo, San Benedetto

dopo che ripetute volte, di giorno e di notte, potei recarmi, per divina misericordia

a Montecassino - da S. Benedetto - e che abbiamo il Santo è tra i speciali nostri protettori,

e onde si fa festa nel suo giorno, - benché mi senta tanto indegno di lui, supplicherei

che l’umile chiesetta vennisse da vostra Eminenza dedicata a S. Benedetto Ab., però Le

dico che ma resterò sempre felicissimo, in qualunque modo disponga.









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 Appena mi sia dato, verrò di persona e a presentarle il sacerdote addetto,

che spero farà bene e darà consolazioni.

Ed ora, Si degni Eminenza, si degni di benedirmi, e benedica di una bendezione

grande benedica anche ai miei confratelli, e a tutti i nostri ai cari poveri che la Divina

Provvidenza ci manderà perché Iddio e la SS. Vergine abbiano a benedirci, xxxxx e

i Santi Ambrogio e Carlo, e tutti i Santi della chiesa milanese ci benedicano implorino

e assisterci ci diano il Santo amore di Dio, della Chiesa e delle Anime ci ottengano

di vivere sempre in grazia del Signore, di vivere e consumarci nel Signore, si che ci

possiamo cxx solo vivere e consumarci nel Signore, ai piedi benedetti della S. Chiesa.

 Con devozione grande bacio la S. Porpora, e mi è dolce dirmi dei Santi Ambrogio

e Carlo e di vostra Eminenza Rev.ma, umilissimo e devotissimo servitore in Gesù Cristo


     Sac.te Luigi Orione  della Piccola Opera della Div. Provv.

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