V049T051 V049P059



Riservata


 [+]         Messina, il 3 / 7 [1]911


 Caro don Albera,


 Mi urgerebbe conoscere se i Vescovi hanno da Roma istruzioni particolari nel caso

di matrimoni di massoni, se cioè qualora uno di questi dovesse contrarre matrimonio,

non possa contrarre se non fa una dichiarazione per iscritto con la qua le giuri di rinunziare

alla massoneria, o una dichiarazione equivalente, cum testibus.

 In caso che da Roma non ci fosse nulla di quanto sopra, desidererei conoscere

se il Vescovo o il parroco possa imporre questo atto, senza del quale rifiutare

il matrimonio, anche il massone si dica disposto a confessarsi.

 In terzo luogo ti prego di interpellare sua Eccellenza anche su quest’altro.

 Tizio, notoriamente massone, ma che si è dichiarato dormiente davanti a due testi

fede degni, vuole sposare Caia.

 Caia è di vita piuttosto cristiana, e crede di essere sposata in chiesa.

 Fatte le pubblicazioni in chiesa, a Tizio si dice che non sarà sposato se non presenta

una dichiarazione che si è prima confessato e comunicato.

 Egli non la presenta, e perciò gli si rifiuta il matrimonio religioso, e malgrado

la comparte insista di volersi sposare in chiesa e faccia le sue divozioni.

 Si può fare questo, o non si dovrebbero invece sposare come si suole

dalle nostre parti, e come prassi comune?

 E ciò anche per la comparte per non lasciarla in peccato?

 Di questo parlerai a S. Eccellenza, ma senza che il segretario,

il quale ha amici qui, sappia di questo.

 Vedi, io so bene quello che devo fare, ma ho bisogno di un consiglio

per l’ultima parte, e, per la prima, di conoscere se ci son de sono disposizioni segrete

o norme ai Vescovi.

 Ringrazio del favore; io distruggerò la tua risposta, e tu distruggi, dopo, la presente.

 Con ogni devoto ossequio a Mg.r Arcivescovo e saluti cordiali a te.

 Tuo aff.mo in G. C.


          Sac. Luigi Orione  d. D. P.

¨