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[incompleta]
[+] [Tortona,] 20 maggio [191]6
Veneratissimo sig.r don Albera,
(Non
posso dirle quanta consolazione provo nel poterle inviare le
qui umil
dal
mio sacerdote don Mario Pensa questa.) Ieri
sono stato a trovare
N
Qualche tempo fa sono stato ad assistere un scerdote gravemente
malato che poi
morì
molto bene, e Egli jeri
era stato molti anni prroco, e si chiamava don Giovanni Boeri,
Arciprete di Golferenzo.
Ieri
i suoi eredi mi diedero Sac. E
Marietta Boeri, sorella del mor
defunto,
e
Sac. Prevosto don
Egidio Chiodi, mi diedero il gradito incarico di far pervenire a mani
di vostra Signoria due buoni del tesoro pel valore complessivo di lire quindicimila.
Vi
è questo solo obbligo: per anni dieci l’interesse
si devono celebrare tante messe
pro rata reditus per la famiglia Boeri.
Le lire quindicimila sono a fondo perduto, e, come dissi, non vi è altra condizione
che la suesposta -
[minuta]
Qualche tempo fa sono stato chiamato ad assistere un sacerdote, mio benefattore,
che poi morì molto bene.
Era stato parroco, e si chiamava don Giovanni Boeri, arciprete di Golferengo.
Ieri sono andato a fare una visita agli eredi di lui, Sig.ra Marietta Boeri,
sorella del defunto, e sac. don Enrico Chiodi, Prevosto, nipote dello stesso.
Essi mi diedero il gradito incarico di fare pervenire a mani di vostra Signoria Rev.ma
due buoni del tesoro pel valore complessivo di lire quindicimila.
Vi è unito questo solo obbligo, lasciato dal sac. Giov. Boeri suddetto; -
per anni dieci si devono celebrare tante messe pro rata reditus per la famiglia Boeri.
Le quindicimila lire sono a fondo perduto. Non vi è altro onere.
Incarico il mio sacerdote don Mario Pensa, che passa da Torino per Cuneo,
di rimettere a vostra signoria Rev.ma detta somma.
Ella non può immaginare, ven.mo Sig.r don Albera, la gioia che provo nel poter
far
pervenire alla vigilia
per la festa di Maria SS. Ausiliatrice, e nel
giorno nell’occasione
che
giungerà costì
sua Eminenza Rev.ma il sig.r Cardinal Cagliero questa
offerta
viene a Torino.
Mi pare oggi di sentirmi in qualche modo di più figlio del Venerabile Don Bosco.
Ma
questo danaro è nulla, poiché io la
prego supplico, Rev.mo
sig.r don Albera, di pregare per me
sempre, e di ajutarmi a
ringraziare il Signore e la SS. Vergine pel
desiderio
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vivissimo e la volontà, la grazia, che spero Iddio mi vorrà sempre concedere, di darmi tutto
a lui, e di convertirmi davvero tutto al suo divino amore e servizio, e di essere così figlio
davvero di Maria SS. Ausiliatrice, e del Venerabile Don Bosco, e di don Rua benedetto,
che tanto ha fatto insieme con il Venerabile, e da vivo, e da morto, per l’anima mia.
La bacio con profonda venerazione e devozione filiale le mani, e sono in G. C.
il loro antico alunno.
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