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[+] Tortona, il 21 nov.bre 1928
Eminenza Rev.ma,
Bacio con filiale venerazione la S. porpora, e prego n. Signore
di dare a v. Eminenza ogni conforto e grazia.
Ho ricevuto il gradito biglietto con la lettera del ch.co Tampiloro; vedrò,
col divino ajuto, di fare tutto quello che mi sarà possibile.
E passo ad altro. - Di accordo con sua Eccell. Rev.ma Mg.r Arcivescovo di Genova,
ho accolto tempo fa un ex parroco di quella Archidiocesi che, da anni, aveva lasciato
l’abito, dopo un urto con sua Eminenza il sig.r Cardinale Boggiani, allora Arcivescovo
di Genova, il quale gli aveva tolto il titolo di Vicario foraneo, direbbero senza fondato
motivo.
Poi, dopo il primo contrasto, ne vennero altri; pare che, dopo
poi, qualche cosa
sul
suo conto ci sia stato; tanto che un brutto giorno il detto parroco,
xxx dicendosi
perseguitato, lasciò spontaneamente la parrocchia, mandando le dimissioni e,
dopo qualche tempo, visto che nessuno più si curava di lui, lasciò anche l’abito.
E nessuno se ne curò più.
Era parroco della insigne parrocchia di Sori, e successore di quello che è
Arcivescovo di Urbino. Gesù gli corse dietro.
Lo tenni parecchio tempo a Villa Moffa presso Bra, - fece gli Esercizî Sp.li
e si diportò sempre esemplarmente. Da qualche mese lo mandai in aiuto
a don Gigi Piccardo, che sapevo troppo sopraffatto da lavoro. E si diporta bene.
Ho sempre tenuto informato il suo Arcivescovo.
Ho pregato sua Eccell. Mg.r Minoretti di volerlo riabilitare, e gli ho mandato
anche alcune lettere di lui. Mi ha risposto la buona lettera che accludo.
Vostra Eminenza potrebbe permettergli di celebrare in diocesi di Venezia,
sinché egli resta negli istituti della Divina Provvidenza? È ritirato, è serio, prega, -
egli avrà più di cinquant’anni.
Gli farei premettere altri giorni di santi Esercizî, e rivedere la rubrica
per le sacre cerimonie. E di tutto: Deo gratias!
Mi metto in ginocchio, e chiedo la santa benedizione per me, per tutti.
Suo dev.mo servitore e figliuolo in G. Cr. e nella Madonna SS.
Sac. Orione d. D. P.
- P.S. Non avrei dovuto mandarlo a Venezia in abito sacerdotale, senza prima
chiederne
il dovuto permesso a vostra Eminenza, ma
e ne chiedo scusa;
pensavo di parlargliene alla prima occasione e di poter venire presto.
Non avrei alcuna difficoltà di trasferirlo altrove, sostituendolo con un secolare.
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