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 +         Roma, il 21 agosto 1929


 Eminenza Rev.ma, [Card. La Fontaine]


 Gesù ricolmi l’anima di v. Eminenza di ogni spirituale conforto!

 Ricevo la venerata lettera di v. Eminenza mentre sto sul partire per Tortona.

 Quanto mi comunica sul tizio che stava ad Ameno mi addolora vivamente;

non avrei difficoltà di rimandarlo ancora colà, ma già vi è un altro, che,

pel momento, non saprei proprio dove mettere.

 Mi pare che, riconoscendo la sua debolezza, egli dovrebbe ritirarsi in un Ordine

religioso di vita penitente, dove non abbia a trovarsi con ragazzi.

 Dirà, forse, che ha la famiglia da aiutare; ma fu messo, e più volte, in posizione

da poterla onestamente ajutare, e per le sue mancanze ripetute, cioè per colpa sua,

la perdette.

 Dirà forse di non essere chiamato a vita religiosa, ma, vista la ruina sua e altrui, e

mi parrebbe il caso di dirgli: fac ut voceris.

 Questo direi per non dover arrivare alla decisione estrema di fargli deporre l’abito.

 Io dovetti essere, e più apparire, un po’ cattivo e fin crudo con lui, ma, in Domino,

mi parve che quello fosse il modo di tenerlo in piedi: la mia ombra, o forse anche

solo il mio nome lo spaventava, ma il Signore sa lo sforzo che facevo

e quanto lo amavo nel Signore.

 Eminenza, io ci penserò notte e giorno e ci pregherò, e tutto quello che è possibile

lo farò.

 Sento il dolore di vostra Eminenza più che ogni mio dolore.

 Coraggio! Gesù sta con noi! Egli e la sua santa croce sono la nostra vita, come

la vita della S. Chiesa: non c’è altra vera vita quaggiù, per quanti sono di Gesù crocifisso,

che la vita della santa croce.

 La Congregazione della Divina Provvidenza è canonicamente approvata a Tortona

da 25 anni quest’anno; il decreto di approvazione fu steso dall’attuale Cardinale Perosi,

e porta la data del 21 marzo, festa di S. Benedetto.

 Dacché vostra Eminenza mi ha aperto, dirò così, la porta su questo argomento, -

permetta che umilmente la preghi di degnarsi approvarla questa piccola Opera

della Divina Provvidenza anche per Venezia, dove è piaciuto alla carità di v. Eminenza

di chiamarla.

 Sarà un atto del quale la santa Madonna le sarà tanto tenuta,

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perché di mio in questa Piccola Opera non c’è che le storpiature tutto il resto è la mano

del Signore, e la vera Fondatrice è la SS. Vergine, madre di Dio e madre nostra.

 Ho vergogna a dirlo, ma mi pare proprio così, diversamente chissà dove saremmo

andati a finire!

 La SS. Vergine più d’una volta, se non è superbia, oserei dire che visibilmente

si è manifestata: essa, e essa sola è la vera e unica madre e Fondatrice di questa Piccola

Opera, che è sua e del suo Divin Figliuolo Gesù Cristo crocifisso e della santa Chiesa,

del Papa e dei Vescovi.

 È tutta roba della Chiesa.

 Quando il lavoro sarà finito, già avevo pensato di supplicare la carità di vostra

Eminenza di vederlo, e di aggiungere o togliere ciò che Gesù nostro le dirà, e di farlo

per l’amore di Dio e per la santificazione delle anime di noi che amiamo

vostra Eminenza come suoi figliuoli spirituali tenerissimi in Domino.

 Dopo l’udienza avuta dal Santo Padre, mi sono trattenuto anche per impedire

la pubblicazione di due volumi già in bozze, che avrebbero recato un grave dolore

al cuore del S. Padre e gravissimo scandalo.

 Già parecchi mesi addietro nostro Signore mi aveva dato di farne sospendere

la pubblicazione.

 Ma, visto che non si sono presi provvedimenti, ora erano decisi di pubblicare.

 La lettura che mi fecero di uno dei volumi durò due sere, una sera sin dopo l’una

di notte; - metà il volume è costituito da documenti fotografati che riguardano don Diana,

il caso Gerlach, Mg.r Samper, Mg.r Caccia Dominioni, ma più in extenso la situazione

della diocesi di Manfredonia dove è quel Padre Pio.

 Pare sia una pubblicazione in più lingue, perché ho udito che costa

oltre 300 mila lire.

 Non capisco come tanti documenti segreti possano essere caduti in tali mani,

e sono di tale gravità che quasi non ci si può credere.

 Eppure non può essere tutto un trucco!

 Mesi fa, pur non conoscendo che una parte delle accuse, avevo sudato sette camicie

per impedire che le divulgassero, e mi ero rivolto al P. Rosa e a qualche Cardinale.

 E speravo d’essere riuscito a fermarli.

 Ora vidi che già sono pronte le bozze, e le 2de bozze.

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 Sto pregando e facendo qualche opera di penitenza afflittiva, ma sono già mezzo

sciancato, e sento che ora non ci resisto più.

 Ho scongiurato gli uomini e Dio per impedire questo scandalo - spererei di esserci

riuscito, almeno a protrarre la pubblicazione, ma bisognerebbe che si prendesse,

con sollecitudine, qualche provvedimento, e sono stato da un Eminentissimo,

e spero faranno.

 Dio mio che pena in queste...

 ...jeri sera ci stetti forse più di due ore.

 Mi sono messo nelle mani di un Cardinale stretto (dicono), perché io sono già largo;

e sono andato da uno che (senza far torto ad altri) è e passa per rigidamente

ortodossissimo, perché la mia ignoranza, e poca o nulla dottrina, non finisse di ruinare

la piccola Opera, tanto più che mi tocca bazzicare con poveri sacerdoti caduti e taluni noti

modernisti, e non vorrei mi si fosse infiltrata qualche idea poco esatta o meno che devota

alla santa Chiesa.

 La vita mia e della piccola Congregazione è la santa Chiesa, e il nostro Credo

è il Papa.

 Mi prendo la libertà, anzi mi faccio dovere inviare a vostra Eminenza copia

delle Costituzioni, quali furono pubblicate 17 anni fa, - quali furono vedute e corrette

dal S. Padre Pio X.

 Mi pare però di averle già date altra volta.

 Su queste lavora ora sua Emin.za il Cardinal Boggiano.

 Poi c’è il così detto Direttorio, cioè la raccolta delle nostre usanze e pratiche

religiose, proprie dei Figli della Div. Provvidenza.

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