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minuta al Vescovo di S. Severino

(press’a poco)


 [+]        [Tortona,] 16 marzo [191]7


 Eccellenza Rev.ma,


 ho ricevuto jeri sera la venerata lettera di vostra Eccellenza, e la ringrazio

di avere scritto al Conte.

 Io contavo scrivergli da Loreto, ma vi sono giunto con ritardo e la mattina seguente

non ebbi tempo, e quindi mi limitai ad inviargli una semplice parola su cartolina;

e, qui giunto, non mi fu peranco possibile farlo.

 Comunque mi atterrò a quanto vostra Eccellenza Rev.ma mi scrive;

e credo che sia oggi più savio fare così.

Non mi pare tuttavia che sarebbe male conoscere - così alla larga - e senza che affatto

la cosa trapeli, - che cosa il Capitolo vorrebbe di quello stabile sia facendone una vera

e propria vendita, sia dandolo nella forma cui accennava vostra Eccellenza.

 E ciò perché, se nel parlare al Conte, vedessi che la cosa, pure solo accennandola,

gli entrasse, possa anche avere subito un piano pratico da proporgli.

 In città sarebbe non più solo un oratorio festivo, ma un vero Patronato pro

juventute e quindi dopo-scuola, biblioteca popolare, teatrino e cines, etc. ciò che lassù

non si potrà mai fare, o almeno solo in forma molto ridotta; - già sarà assai potervi avere

alla domenica i ragazzi, allettandoli coi divertimenti e con le buone maniere.

 Il locale che vostra Eccellenza Rev.ma molto gentilmente offre nell’Episcopio è già

una buona cosa; ma non dobbiamo nasconderci che sarà sempre una soluzione parziale

del problema, e porterebbe via molto tempo per chi deve andare e venire, mentre per

utilizzare il personale e per assistere assiduamente le opere mi pare convenga - ove sia

possibile - unificare in un locale adatto, e lì lavorare giorno e notte con l’ajuto del Signore,

senza spezzare il lavoro qua e là.

 Tuttavia vostra Eccellenza stia tranquilla che prima di parlarne al Conte

ci pregherò molto e andrò molto adagio.

 Raccomanderò a quel segretario la pratica di vostra Eccellenza

con particolare interessamento.

 Le bacio il sacro anello

¨