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[incompleta]


 [+]        Tortona, il 7 giugno 1927


 Rev.mo Mg.re,


 Le chiedo scusa del ritardo a rispondere alla gradita sua del 23 maggio; poiché sino

ad oggi, vigilia di S. Severino, ho sempre sperato di potermi trovare costà per la festa

del loro Santo patrono, il cui sacro corpo noi custodia i Figli della Divina Provvidenza

hanno la ventura di avere in custodia; e avrei risposto di presenza a quanto alle referenze

che ella mi ha chiesto Il sul conto del sac. Francesco Repetti.

 Questi non fa ancora propriamente parte della piccola Congregazione dei Figli della

Div. Provvidenza, - fu accolto sì da me nel novembre scorso, e inviato costà in aiuto,

ma non ha né voti religiosi, né promesse. finora

Non ho quindi alcuna difficoltà Non mi si fa quindi alcun torto che egli

venga nominato ad una parrocchia di codesta diocesi.

Egli Il don Repetti fu anzi già parroco - Arciprete di Varzi, in essa questa diocesi

di origine di Tortona, diocesi sua; e fu parroco per forse venti anni. e

 Rinunciò poi alla parrocchia spontaneamente di sua per libera volontà sua.

 Nella parrocchia, come nella in questa sua diocesi, non lasciò gran rimpianto: dice.

io sento di essere che per coscienza devo scrivere così, sento d’essere stato, e di’essere

ancora il suo piû unico sincero amico. Libera volontà sua, - parecchi anni sono, poiché

quando gli pareva che Iddio lo chiamasse d’essere chiamato fuori Diocesi alla direzione di

di certo monastero di religiose, in Sanremo, in diocesi di Ventimiglia.

 Dalla diocesi di Ventimiglia passò poscia in alla Diocesi a quella di Albenga. cadde

 Fu più volte gravemente malato. finì e operato. e ultimamente finì di andare era

andato a Marsiglia, e poi, tra gli emigrati nel passato Novembre, venuto a trovarmi,

mentre ero in grave stato di salute, gli ho detto di venire a San Severino. italiani...

Anche nella Diocesi di Ventimiglia non lasciò affatto rimpianto, e meno nella...

Bisognerebbe in ...

 Io cercai di ajutarlo fraternamente,, inviandolo a San Severino, nella speranza che..

 In questi ultimi anni fu gravemente malato e subì pericolose operazioni.

 A novembre, quanto tornò a Tortona e venne da me, proveniva da Marsiglia

ove pare che si fosse dato a curare gli operai italiani emigrati.

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