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[dattiloscritto]

 [+]       Tortona, [li 11 ottobre 1939]

        [Festa della Divina Maternità di Maria S!]


 Eccellenza Rev.ma,


La grazia di Dio la sua La pace del Signore siano sempre con noi!

 Prego vostra Ecc.za di voler perdonare il ritardo: solo in questi giorni ho avuto

occasione di, incontrarmi con il mio venerato Visitatore apostolico, Abate Caronti e sono

venuto a conoscenza delle il quale mi diede il xxxx gradito incarico di ossequiare la Ecc.za

vostra e di rispondere per lui, - sopraffatto da lavoro, in merito alla sua venerata lettera dell’Ecc.za in data 18 settembre u. s. alla quale mi onoro di rispondere, su invito del medesimo Rev.mo Abate Caronti In merito Circa l’offerta della Parrocchia di Iuba, ritengo

in Domino ritiene il Visitatore apostolico di non dover che non sia opportuno accettare, e

questo perché il Rev. clero di costì non abbia la sensazione che i figli della Divina

Provvidenza mirino alle parrocchie ad aver parrocchie. forse

 È infatti criterio fondamentale della Piccola Opera di non accettare parrocchie,

tranne in casi d’eccezione, determinati da particolari esigenze di carità, nelle e in quelle

diocesi in cui c’è insufficienza di clero. A questo principio si ispira la mancata

accettazione della parrocchia benevolmente offerta dalla Ecc.za v. Rev.ma, prescindendo

affatto dall’fatto che ci sarebbe dovuto impegnare a impegno che avremmo dovuto

assumerci, di riattare cioè la chiesa e la casa parrocchiale.

 Comunque, è sempre vivissimo desiderio di questa umile Congregazione di lavorare

in Albania, restando per ora, dove siamo ai piedi della S. Chiesa, dell’Ecc.mo delegato

apostolico, degli Ecc.mi Vescovi: in armonia e collaborazione feconda con tutto il clero

locale. A Dio piacendo restiamo così, per ora, come siamo, e voglia il Signore ci sia dato di

continuare intensificare quel po’ di bene che si è iniziato.

 S. E. Parini, che conosco da anni, con recente sua lettera parlando con don Gemelli

mi prospettava la possibilità creazione di un orfanotrofio: se la cosa si potesse realizzare,

ne sarò sarei ben lieto, - rientrando quest’opera, a bene dei più piccoli, e dei più umili, nelle

finalità essenziali per cui è nata la piccola Congregazione. Di questo sentire è pure il nostro venerato Visitatore apostolico. Così anche l’Eminentissimo Card. Tisserant, segretario

alla S. Congregazione "Pro Ecclesia Orientali", riferendosi ad una mia lettera del 20 luglio

1935 all’Emin.mo Card. Fumasoni-Biondi, mi accennava, con venerata sua del 18 sett. u.

s., a un possibile ad altre possibilità di lavoro in Albania, dove veramente è da anni che mi sentivo portato a lavorare a salvezza dei figli del popolo. Ben lieto se qualche cosa di più

potremo fare in seguito Albania, dove in spirito di devozione grande alle direttive

dell’Ecc.za vostra Rev.ma, mi è grato umiliare gli ossequi più devoti miei e di tutti i Figli

della Divina Provvidenza. Bacio con venerazione profonda il sacro anello, e prego vostra

Eccellenza di voler benedire all’intera Piccola Opera, e in modo particolarissimo all’umile lavoro iniziano ai nostri umili inizi in codesta terra albanese.

 Di v. Ecc. Rev.ma umile e dev.mo servitore in Gesù Cr.

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