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 Eccellenza Rev.ma,


 Ho ricevuto la venerata lettera di vostra Eccellenza, e non avrei avuto alcuna

difficoltà, per sé, a risponderle subito un bel sì in Domino.

 La causa di tanto ritardo fu appunto per desiderio di poterla in parte accontentare.

 Ecco come stanno le cose.

 Nell’Ospizio di Ameno non ho più alcun sacerdote, perché li ho quasi tutti sotto

le armi, e il don Martinotti che era prima colà, fu eletto assunto in qualità di vice-parroco

a San Giovanni Laterano a Roma.

 Ho cercato in questi giorni se potevo in qualche modo avere uno de’ nostri sacerdoti

da mandare colà, ma non mi fu possibile, sono il personale è già così ridotto che nessuno

vuol tutti non mi fu possibile avere tutti si lamentano che non possono tirare innanzi.

 Ricevere due sacerdoti forestieri senza che vi sia un sacerdote della Congregazione

non mi pare che vada, perché temo che finiranno col con tutte le buone intenzioni che

potranno avere, temo che poi verranno mi metteranno facilmente vorranno prenderanno

il sopravvento su quelle povere molto semplici religiose che sono molto alla buona e

l’Istituto perderà quella vita semplice di preghiera e di pace, preparatoria per la morte,

che deve avere, trattandosi di poveri vecchi.

 Io non conosco uno dei proposti, ma dell’altro so che deve essere stato a Vercelli

e non so altrove, e che poi pare s’imponesse e volesse fare un po’ di sua testa. E si capisce:

chi per tanti anni fu parroco, male si adatta a stare ad una disciplina per quanto blanda.

 Io sarò sarei quindi pronto a ricevere i detti due sacerdoti qui a Tortona, dove pronto

a trasferirli ad Ameno quando in quell’ospizio possa mettervi una testa

un sacerdote dell’Istituto.

 Che se vedrò che uno dei due, potrà col tempo essere mandato ad Ameno, senza

che io viva in timore, lo farò di buon grado, anche per dare la Messa quotidiana

all’ospizio, che ora non ha, e vano in parrocchia; la messa c’è solo alle feste.

 Che se vostra Eccellenza Rev.ma credesse si trovasse in qualche disagio per quei

preti e davanti alla diocesi, e pure ritenesse udite queste riflessioni mie, ritenesse che

si debba passare su tutto, e che vadano ad Ameno, - le dico una volta per sempre che io

sono felicissimo di fare subito quanto ella desiderasse.

 Vostra Eccellenza Rev.ma in ogni ora e momento, e ora e sempre e senza bisogno di

scrivermi, disponga di quella casa, mandandovi in casi urgenti quelle persone,

siano vecchi o no, che ella in Domino crede perché questa

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piccola Congregazione, questo ha xxx per fine ispirito umilmente mettersi sempre a

disposizione de’ Vescovi e della Santa Chiesa.

Quindi di quella Casa ne deve poter disporre piû Lei di

Nel des grande Cxxx i posti dove Ella potrà andare si intenderemo facilmente

 Dacché momento il Santo Padre e il nostro Vescovo desiderano tanto questo lavoro,

anche ai fini del di preparare un dopo-guerra più cristiano, lavoriamo fidenti, certi che e

Dio sarà con noi con la sua benedizione!

 Circa i posti dove ella potrà andare e il tempo che potrà dare, ci intenderemo tra noi

facilmente.

La abbrac

 Mi scriva dunque un bel sì, e amen.

 La abbraccio in osculo Christi, e le sono aff.mo come fratello


           Sac. Orione  d. D. Pr.

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