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[incompleta]
[+] [Messina,] 9 agosto 1912
Rev.mo Monsignor Arciprete, (Mons. Fossa, di Lonigo)
Allorché ricevetti la gradita sua, della quale sentitamente la ringrazio,
mi
stava male un fratello che poi mi
mi morì.
Ma
Tuttavia non ho è solo
per questo che allora non ho risposto, ma perché speravo
di
venire a Lonigo, e così
intendeva ad un tempo
manifestarle quanto ciò
che credo
necessario
non tardare a comunicarLe
fare ora, ad anno scolastico finito,
e
dopo che mi vedo impossibile venire la
mia venuta venire.
Caro
Monsignore, poiché
dopoché la bontà del S. Padre si è degnata ricevere i miei
voti, e lasciarmi libero di attendere alla formazione religiosa mia e della nascente
Congregazione,
vedo stimo necessario,
al bene mio e dei miei che, fatte ormai le prime
prove,
unifichiamo nel Signore le nostre forze e ci ritiriamo, ove ci è
possibile, da tutte
quelle posizioni, dove si hanno meno di sei religiosi. Tra queste è pure Lonigo.
Per
cui Quindi, benché con dispiacere, e per la
corrispondenza incontrata nella
gioventù
in molti giovanetti, e più per la bontà usateci dal Clero, e
da popolo mando
l’ubbidienza al sac. Cremaschi di rimettere a lei la Casa, con l’inventario di tutto,
si come la abbiamo ricevuta.
I religiosi poi partiranno al più presto, per trovarsi agli Esercizî Spirituali
insieme con gli altri.
La ringrazio, Rev.mo Monsignore, col cuore pieno di riconoscenza del bene che lei
ci ha sempre dimostrato: dell’ajuto che nella sua carità ha dato, e le assicuro che di lei,
come
del suo ottimo clero e popolo serberemo sempre
ognora grata memoria.
Se
Le capitasse di venire
in qualche città o paese ove fosse qualche nostra casa lei,
come
pure il clero di Lonigo, dispongano di noi come di cosa sua
loro,
ché saremo bene felici di averli nostri graditi ospiti.
Mi metto ora in spirito ai piedi di nostro Signore e anche ai piedi di lei con tutti i
miei confratelli che sono, o furono, già costì e, per me e per essi, domando a Dio e a lei
perdono di tutte le nostre mancanze, e raccomando me e tutti i figli
della Divina Provvidenza alla carità delle sue orazioni.
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Noi
pure pregheremo per Lei sempre
vostra signoria, pei nostri benefattori
e per giovanetti di Lonigo.
Identica comunicazione credo doveroso fare a sua Eccell. Rev.ma Mg.r Vescovo
di
Vicenza dal quale, come da v. sig.ria Rev.ma, pregherei
rilasciare amerei una parola
sulla
buona condotta tenuta dai miei
religiosi.
Quanto
poi agli oggetti mobili
che che durante questo tempo fossero stati acquistati
col
danaro da me inviato: o
con elemosine di Messe dei sacerdoti che furono a dirigere
l’oratorio,
o con risparmi fatti dai Religiosi
da essi nel vitto e nel vestito, mi rimetto in tutto
¨