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[All’Ill.mo Sig.re

il Sig.r Prof. Costantini

Borgo Pio 102 B

Sant’Anna

Roma]


Riservata


 +       [Messina,] 29 / VIII / [1]909

        N. Sig.re Gesù e Maria SS. e il Papa


 Caro professore, [Costantini]

 Ho bisogno di una carità e che me la facciate con sollecitudine: abbiate pazienza.

 Già voi lo sapete che quando il S. Padre mi ha fatto Vicario, gliela dissi la mia

ignoranza, e qui ne avete le prove.

 Ho dunque bisogno di una parola sicura, trattandosi di una causa qui in Curia, e che

vi rivolgeste segretamente ad un buon canonista, il quale desse il suo parere gratuitamente

per amor di Dio, e per ajutare un poveretto.

 Se l’Emin.mo Card. Vives fosse a Roma, egli è forte canonista e voi lo conoscerete

anche, e mi farà questa carità; vedete voi.

 Ecco:

 I È valido il giuramento di un giudice, o di un avvocato fiscale, o di un funzionario

qualsiasi, a ciò tenuto per ufficio, in un processo criminale pronunciato non con la formula

prescritta, ma con queste parola «giuro sul Vangelo tutto quanto è contenuto in questo

scritto» toccando con una mano lo scritto, e con l’altra toccando il Vangelo?

 II È valido un giuramento prestato con quasi le medesime parole e circostanze

di cui sopra, dal Defensor Vinculi, in un processo matrimoniale?

 Egli avrebbe in una mano presentata la formula del giuramento scritto che aveva letta

prima da se, mentalmente e con l’altra mano teneva il Vangelo.

 Oppure sono ambedue per vizio di forma?

 III Vi è per la Sicilia, e in modo speciale per l’Archidiocesi di Messina, qualche

decreto o disposizione pontificia che regoli le cause matrimoniali, e dia le norme

per la costituzione del tribunale relativo?

 In caso negativo, perché in questi luoghi a far parte del tribunale in cause

matrimoniali deve essere chiamato, oltre al Defensor vinculi, anche il Promotor fidei,

mentre ciò non è contemplato né dalla Costituzione «Dei miseratione» di Benedetto XIV,

né dalle istruzioni 22 agosto 1840 della S. C. C., e 22 giugno 1883 della S. C. I., né dalla

Istruzione 4 maggio 1855 della S. C. P. I. pro Imperio Austriaco, che pure dai canonisti

è seguita nella parte che riguarda la Costituzione del Tribunale?

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 Avrei bisogno di una risposta per venerdì mattina 3 corr. m., per sapermi regolare,

e non sbagliare in un processo.

 Vi prego di distruggere la presente, appena ve ne sarete servito per darmi la risposta.

 Il Signore vi ricompensi di tutto, caro professore io metto voi con me ogni giorno

nelle piaghe delle mani e del cuore di nostro Signore, e nelle mani della nostra

dolcissima Mamma del Paradiso!

 O caro Paradiso, caro Paradiso! quando verrai?

 Ah noi lo cerchiamo, e l’abbiamo qui nel SS. Sacramento! -

 Dite al Colonnello Fusco che ho poi scritto ancora alla Contessa Mazza, ma egli getti

tutta la sua fiducia nella Madonna e in S. Alfonso, suo compatriota.

 Aspetto poi la vostra lettera: datemi anche notizie di S. Anna e di Ezio.

 Se andate davvero per consiglio da sua Eminenza, baciategli la S. porpora per me,

e ditegli che gli voglio tanto bene in Domino per la sua Summula Iosephina.

 Basta: amiamo il Signore e la S. Chiesa!

 Vostro aff.mo in Domino


         Sac. Orione  della D. P.

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