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+ Anime e Anime
Tortona, il 25 nov. 1925
Caro don Beltrami,
La chiamo ancora così, e Monsignore, perché così mi pare che ci sentiamo
più spiritualmente vicini in domino.
Ricevo la gradita sua del 24 corr. ... Sì, conoscono il don Loreti, e non di presenza
solamente. So molte cose. Sono disposto, dispostissimo, con l’aiuto della divina grazia,
di aiutarlo fraternamente, e anche accetto la proposta che ella mi fa
di metterlo a S. Severino Marche.
Confido che quell’Eccel.mo Vescovo, tanto pietoso verso le anime, e don Martinotti,
il quale è Superiore a S. Severino, non opporranno difficoltà. Occorre che sua Eminenza
il sig. Cardinale Vannutelli, Vescovo di don Loreti, dia il suo consenso per iscritto; e che
io abbia, pure per iscritto una lettera dal Vescovo e della Congregazione Romana dalla
quale il don Loreti dipendesse, ove mi si dica di volerlo accogliere per due o tre mesi.
Ho bisogno, caro don Beltrami, di questo, perché personalità addette al S. ufficio e
ad altre Congregazioni Romane, molto saviamente, mi consigliò di tenere tale regola per
non compromettere la stessa piccola Congregazione della Div. Provvidenza, e per poter
dimostrare che se ho accettato, e se vado accettando, dei nostri poveri fratelli sacerdoti, non
è che per aderire al desiderio dei Superiori e secondare la materna carità della S. Chiesa.
Altrimenti, domani, la stessa piccola Congregazione nostra potrebbe esserne compromessa
e averne dannose conseguenze.
Quanto poi al don Loreti, siccome a S. Severino ebbi, purtroppo, l’uno dopo l’altro,
in questo ultimo tempo, due sacerdoti, l’uno inviatomi dal S. Ufficio e l’altro da Venezia,
i quali non fecero bene, avrei proprio bisogno che il don Loreti se verrà, se ne stia in casa
ritirato, preghi, non tenga relazioni esterne, e tenga condotta tale da mostrare
che veramente egli intende mettersi a posto, da buon prete. E finirò.
Lo abbraccio in osculo sancto e le sono in n. Signore e nella Madonna.
Suo aff.mo
Sac. Orione d. Div. Provv.
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