V050T011 V050P024
+ Anime e Anime !
Bs. Aires, Mercoledì, 17 Marzo 1937
Eccellenza rev.ma, [Ab. Em. Caronti]
Gesù, nostro Signore, sia sempre con noi!
Sono a farle gli augurî più santi di buona Pasqua, -
voglia estenderli a tutta la sua comunità: Gesù sia sempre con noi! alleluja! alleluja!
Quando a v. Eccellenza rev.ma giungeranno queste righe
saremo più vicini al gran giorno del «Pascha nostrum immolatus est»,
e già i nostri cuori pregusteranno le soavissime gioie
e le grazie ineffabili della resurrezione, frammento in anticipo
del nostro mistico sabato santo e della universale ed eterna Pasqua di resurrezione.
Buona Pasqua adunque, e diamo lode al Signore: alleluja!
Qui preghiamo sempre per lei, caro nostro Visitatore, preghiamo singolarmente
e si prega in comune, mattina e sera: prima pel Papa e pel Vescovo,
poi pel nostro Visitatore, e la aspettiamo.
Ho saputo che è stata a Rodi e che, dopo Pasqua; andrà in Polonia:
che Iddio benedica tutti i suoi passi e le sue fatiche: Le sono tanto tanto grato,
e che nostro Signore la ricompensi interra e in cielo.
Per venire qui non abbia timore circa quanto può occorrere: di qui manderò tutto:
la Divina Provvidenza pensa a tutto, ed è grande: oh la Div.na Provvidenza è tanto grande!
Tengo pronte le relazioni, ma non vorrei che il mandarle
fosse come un distogliere vostra Eccellenza dal venire.
Don Sterpi le avrà parlato che si è messo un piede nel centro del Chaco,
date le insistenze dei due Vescovi e della Nunziatura, per la necessità di quelle anime. -
Ho accettato con riserva, e quando tutti avevamo rifiutato, -
anche l’ispettore dei Salesiani mi disse che egli aveva rifiutato - Ho pregato un po’,
forse troppo poco, anche perché non mi lasciarono tempo. Credo che gli altri
non abbiano accettato e per il caldo insopportabile e per la grande povertà;
ma noi vogliamo essere figli della Div. Provvidenza, e dobbiamo essere poveri
e pei poveri. Ho pensato che se V. E. fosse stata qui mi avrebbe data la benedizione,
ed ho pensato a tutte quelle anime e a Gesù Cristo, e che mia madre mi diceva che,
in mancanza di cavalli, trottan gli asini, e noi siamo proprio gli asinelli
della Div.na Provv.za, o, almeno, desideriamo esserli.
V050P025
Se sapessi di star qui, le chiederei di andar io al Chaco per morirci,
cioè per consumarmi e vivere da vero Missionario, affidato al Signore.
Saenz Pena è città di circa 20 mila abitanti con altri 10 mila sparsi nelle colonie
a distanze enormi, ci vogliono ore ed ore di auto. Vi sono i protestanti di varie sette
che lavorano ed hanno sale evangeliche, chiese, biblioteche etc., vi è la sinagoga,
perché colà molti sono gli ebrei, - da chiesa cattolica funziona una stanza,
e l’altare consiste in tre tavole inchiodate su due cavalletti, -
poi vi è una stanzetta per dormire.
La più parte dei ragazzi sono figli naturali, la più parte delle famiglie
non si casarono per la chiesa; moltissimi sono da battezzare; -
quando si arriva a sposare le figlie si cerca di sposare anche le madri.
La corruzione dei costumi, dato poi anche il clima, è spaventosa.
Ho mandato là un sacerdote lombardo, di 50 anni, che fu sempre un angelo,
cresciuto da ragazzo dalla Div.na Provv.za. La gente vive male e muore
senza nessuna assistenza religiosa: - si poteva lasciar morire la gente come cani?
Ho accettato sub conditione perché mi sentivo l’anima lacerata,
e ricordavo le parole del S. Padre: - «non fermatevi nelle città, ma andare nell’interiore,
dove pochi o nessuno va, perché non c’è guadagno».
Qui il Chaco è ritenuto peggio che la Patagonia, c’è tutto tutto tutto da fare,
c’è tutto da soffrire, c’è tutto da sacrificarsi per il Signore, per le anime, per la s. chiesa.
Ci sono i protestanti, gli ebrei, i mercati che arricchiscono di beni terreni
e che per il cotone e la ricchezza stanno là, - e non ci sarà il sacerdote per le anime?
per i poveri?
Perché i ricchi sono tutti ebrei, protestanti, speculatori dell’«oro bianco» (il cotone)
i cattolici sono tutti poveri.
Ho accettato in Domino, e in Domino, con la stessa gioia,
con la stessa prontezza e slancio, e con slancio e gioia, direi, ancor più grande
sono pronto a ritirarmi, e in bel modo, - basterà un suo cenno, -
e il Signore susciterà altri, che farà sempre più e meglio di noi,
poveri stracci della Div.na Provv.za.
Ero giunto qui a scrivere che venni chiamato al telefono da sua Eccell. il Nunzio; -
Egli mi dava la notizia d’aver parlato, un po’ fa, a certe suore, -
(mi pare dicesse della Capitanio), - alle quali, avendo esposto la grande povertà
V050P026
e il bisogno che hanno i nostri missionarî del Chaco di avere un po’ di biancheria,
camicie lenzuola, etc., - (perché ora sono privi di tutto) - quelle buone religiose
ci faranno un po’ di biancheria. - Deo gratias!
Pensi che là c’è il sagrestano senza sagristia, che fa da cuciniere senza cucina
(è un buon polacco), - mandano a prendere due volte al giorno un po’ di comida
con la vianda.
Ed ora finirò, e mi scusi la lungaggine Eccellenza, mi permetta di pregarla
di lasciarmi qui più che può, e, se Dio la ispirasse di lasciarmi qui sempre,
perché così fosse il bene mio e della Piccola Opera, - mi lascî qui sempre, o mi interni
e mi getti dove meglio crederà in Domino, ché sarò sempre felicissimo in Domino.
Ho un desiderio: di amare il Signore e di amare la s. chiesa, le anime, i poveri,
i fanciulli poveri, gli abbandonati, la classe povera, gli operai, i comunisti:
vorrei morire per questi miei fratelli, e vorrei essere dimenticato da tutti,
vivere e morire dimenticato da tutti, sotto i piedi di tutti, e solo amore Gesù,
la S. Chiesa e tutti, e perdermi nel Signore: - io, indegnissimo, che ho tanto peccato,
che sono stato tanto cattivo col Signore e con la Madonna,
e non ho tesoreggiato i doni del Signore! - Mi aiuti, caro padre Visitatore, mi aiuti!
Mi faccia amare il Signore, mi faccia riparare! E poi rimanga sempre con noi,
con i poveri figli della Div.na Provv.za, che hanno tanto bisogno di lei, del suo aiuto,
della sua carità.
Vostra Eccellenza sia sempre Visitatore nostro, non ci abbandoni:
vedrà quanto sarà contento il Signore e quante grazie farà a V. E. e alla sua comunità: -
e tutti pregheremo per lei tanto, tanto come non le so dire.
Basta, finirò.
Mi benedica con tutti questi cari figlioli: Le baciamo tutti le mani con venerazione
e con grande amore in Domino.
Buona e santa Pasqua!
Di v. Eccell.za rev.ma obbl.mo e umile servitore in Gesù Cristo
e nella santa Madonna.
Sac. G. Luigi Orione
dei figli della Div. Provv.
P. S. La Pasqua la passerò con quelli del Brasile, - a Dio piacendo.
¨