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 +        Bs. Aires, 5 Maggio del [19]37

         Calle Carlos Pellegrini, 1441


 Eccell.za rev.ma e mio caro Visitatore,


 La grazia del Signore e la sua pace siano sempre con noi!

 Le sono profondamente grato della sua del 17 aprile, che ho avuto qui,

di ritorno dal Brasile. - Deo gratias, per la sua recuperata salute, e che Dio la conservi,

carissimo Visitatore e padre, a compiere ancora tanto e tanto altro bene.

 Mi hanno scritto da Rodi, tutti lieti e confortati per la visita di v. Eccell.za,

e non so dirle quante le sono obbligato.

 Vado pregando per i figli della Polonia, e dovendo rispondere, in questi giorni,

ai loro augurî pasquali, dirò buone parole, confortandoli alla unione:

la nazionalità si sostituisce pur troppo e facilmente, alla carità,

ma non mi par solo la nazionalità che ci giochi dentro. Tuttavia,

poiché la carità si fa tutto a tutti, pro bono pacis et unitatis,

bisogna che noi italiani per amore della s. chiesa, e ad intensificare l’unità nella fede

e nella carità, rinunziamo ai costumi della nostra nazione,

e ci adattiamo a quelli della nazione tra cui si vive: ogni popolo ha suoi costumi,

e sono buoni agli occhi suoi.

 Mi permetta, rev.mo Padre, di pregarla che,

andando in Polonia, voglia insistere presso quei pochi nostri italiani di colà

di evitare sempre di far paragoni con l’Italia,

di guardarsi dall’abbassare il Paese che li ospita, ma ne mostrino sempre stima, o tacciano.

 In tutto ciò che non tocca la fede, la morale, la disciplina, l’osservanza religiosa, -

si mostrino accondiscendenti, vogliano adattarsi, - per l’amore di Gesù Cristo

e per vincolare le anime alla chiesa, - alle usanze polacche. Parlino in polacco,

vadano alla polacca, mangino alla polacca, anneghino se stessi, facendosi servi

e tutto a tutti i polacchi, buoni e mali, ma, specialmente, a quelli che convivono

nelle nostre Case e ad ogni Autorità. - g Godano di ogni bene della Polonia,

piangano e preghino per ogni dolore della Polonia: non facciano mai della politica,

ma si facciano, si rendano polacchi per la carità di Gesù Cristo. E vadano in punta di piedi!

 Non mancheranno lo stesso le tribolazioni e le croci,

anche quando si saranno fatti polacchi. Ma si confortino nel Signore:

so che anche il Santo Padre quando fu colà, ha dovuto patir molto,

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ha trovato molte tribolazioni e croci, ma Gesù si ama e si serve in croce!

Me li animi, me li conforti, Eccell.za rev.ma, perché N. Signore sarà con loro,

e saranno veramente religiosi felici e grandi in Domino se, guardando avanti,

a Gesù, e fidando in Gesù, porteranno la croce con lui.

 Mentre v. Eccellenza va lassù, farò che si intensifichino suppliche a n. Signore

e che si faccia anche qualche mortificazione e penitenza. E la Madonna SS. ci aiuterà.

 Spero potrà poi venirci in aiuto anche il nuovo Nunzio apostolico.

 E di tutto che v. Eccellenza rev.ma farà per tutelare l’Istituto,

Dio largamente la ricompensi!

 Sentitamente la ringrazio delle ordinazioni dei sei religiosi: -

si degnerà di conferirle s. Eccell. rev.ma il Nunzio apostolico,

al suo ritorno dal Paraguay.

 Sono tanto felice, - e ne benedico il Signore, -

che vostra Eccellenza venga in America.

 Io pure desidero tanto di incontrarla, e per dirle di presenza tutta la mia venerazione

e gratitudine, - e per meglio conoscere le sue impressioni e proposte: -

ogni suo desiderio, rev.mo padre Visitatore, sarà sempre un gradito ordine per me.

 Anch’io, pel bene della Piccola Opera, crederei più conveniente

che v. Eccell. rev.ma potesse venire mentre sono ancor qui, poiché, trovandoci insieme,

mi pare ci sarebbe più opportunità di esaminare comodamente e sui posti

le diverse situazioni e quei piccoli problemi, che pur interessano tanto il nostro presente

e l’avvenire.

 Però, anche a savio giudizio di questo Eminent.mo Cardinale, che,

per maggior tranquillità, ho creduto di sentire, - mi pare assolutamente impossibile

che v. Eccell.za rev.ma possa visitare, in soli 40 giorni, - viaggi compresi, -

le Case di qui, dell’Uruguay e del Brasile, - nostre e delle suore, - e sentire i Vescovi, -

dacché i soli viaggi di mare portano già via 30 giorni, - e varî altri giorni

poi ci vogliono per arrivare alle Case dell’interiore.

 Così ad. es. di qui al Chaco e ad Itatì ci vogliono due giorni e altrettanti, si capisce,

di ritorno. Tra il Chaco (Saenz Peña) e Itatì ci sono poi almeno 300 km.

 E qui non ci sono comodità di viaggiare che sono in Italia, parlo dell’interiore.

 Un giorno bisognerà pur che si fermi a Saenz Peña (Chaco),

anche perché non ci sarebbe come poter partire, - un altro giorno ad Itatì.

Ecco che sono almeno sei giorni.

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 Per andare a Tres Algarrobos ci vuole una notte,

e non tutti i giorni c’è il treno per tornare. Ed è linea diversa dal Chaco.

Di qui a Mar del Plata sono 420 km. vi sono due Case. -

È vero che le nostre altre case sono poi tutte relativamente vicine,

e che non sono all’americana, ma case piccole, povere, grazie a Dio, e umilissime,

tuttavia persone e cose vorranno il loro tempo.

 Ho cercato, in questi giorni, di fare tutte le combinazioni possibili circa i viaggi,

ma vedo che ci vorranno, almeno un 55 giorni, tenuto conto delle fermate,

prima o poi, come v. Eccellenza disporrà, in Brasile e Uruguay.

La Compagnia di Navigazione concederà, credo, la facoltà, nel venire o nel ritorno,

a seconda del passeggero, di fermate intermedie. Pel Brasile basteranno due o tre giorni: -

non sono che tre Case, e due sono vicine, Rio de Janeiro e Nictheroy,

l’altra è a S. Paolo, a una notte di treno. E tre nell’Uruguay, due in Montevideo,

e la terza a circa 7 km., con buona strada, e più due piccole Case di suore. -

Però alcune Case mi pare, Eccellenza, che richiedano una certa dimora,

perché certe istituzioni di qui ritengo esigano una conoscenza pratica delle circostanze, -

e anche perché v. Eccellenza possa avere un’idea precisa del personale

e completa delle Case.

 Quindi la vengo a pregare, se appena appena le è possibile, di anticipare

o di prolungare di una quindicina di giorni la sua permanenza in sud - America

 Io mi troverò ad incontrarla a Rio de Janeiro,

anche scegliesse di continuare il viaggio per l’Argentina.

 E manderei subito quanto occorre per tutto.

 Non tutte le settimane ci sono piroscafi della Compagnia di Nav.ne italiana transatlantica, che facciano servizio tra il Brasile e l’Argentina, e viceversa, -

quindi, a tesoreggiare il tempo, e per poter stare nei 55 giorni,

bisognerà vedere combinare bene prima.

 Che se vostra Eccellenza non potesse proprio disporre, per ora, più che di 40 giorni,

e ritenesse di soprassedere, io farò di anticipare, quanto più mi sarà possibile,

la mia venuta.

 Però prevedo che, se dovessi partire in giugno,

ne verrebbe veramente un grave danno a certe nostre opere di qui.

 Mi si è fatta tanta carità, e in Domino oso chiederne altra. -

bisognerebbe mi si potesse concedere la latitudine di partire in luglio. -

Ma se v. Eccell.za non credesse possibile tale dilazione, non baderò ad altro

che ad ubbidire lietissimamente, prontissimo non solo a venire, ma a volare.

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 Come sarei pronto, qualora vostra Eccellenza lo ritenesse opportuno,

ad accompagnarla qui, magari dopo alcuni mesi di mia permanenza in Italia

per vedere insieme ogni situazione e meglio attuare, -

dopo che ella abbia visitate queste nostre povere baracche, -

la volontà del Signore nei desiderî della S. Congr. dei religiosi e di vostra Eccellenza.

 Del resto, anche io non sia qui, - qui incontrerà dei figli in Gesù Cristo,

devotissimi alla s. chiesa, e di nulla più desiderosi che di amarla e servirla

in umiltà grande.

 Con piena adesione di mente, di cuore e di opere, accolgo con riverenza il consiglio,

ripieno di saggezza pratica che vostra Eccellenza rev.ma mi dà, -

di sospendere cioè nuove fondazioni. Deo gratias!

 Sono felice di poterle dire che nella sua parola sento, abbraccio

e adoro la volontà del Signore, e in grande gaudio di spirito benedico al Signore

e a vostra Eccellenza rev.ma.

 Venendo, porterei con me due giovani argentini di 23 anni, di buon speranze.

 Essi vennero alla Piccola Opera nel marzo del 36, e diede loro il santo abito

sua Eminenza, essendo diocesani di qui: - vorrei che si formassero in Italia.

 Possibilmente andrò a sbarcare a Napoli, e per valermi dei piroscafi di minor spesa, ma decenti e anche per evitare di incontrar gente e chiasso al porto di Genova.

 Che, se dovessi sbarcare a Genova, il primo passo sarà di andarmi ad inginocchiare

ai piedi di sua Eminenza rev.ma il Cardinale Minoretti.

 Mi raccomandi sempre al Signore, mio venerato padre in X.sto,

e che il mio angelo porti a lei e al suo monastero tutte le benedizioni

che ogni giorno le mando.

 Bacio con devozione il s. anello, e la prego avermi con questi miei

per tutta roba sua: è una robaccia logora ormai e buona a nulla, ma, se v. Eccellenza

ci benedice e ci prende in mano, anche dagli stracci uscirà un palpito

un grido di altissima carità.

 Di v. Eccell. Rev.ma obbl.mo e umile servitore in Gesù Cristo e Maria SS.


          Sac. G. Luigi Orione

          dei figli della Div. Provv.za

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