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 [+]       [Tortona] Lunedì, 20 / IX [1]937


 Rev.mo e venerato padre, [Em. Caronti]


 La grazia del Signore e la sua pace siano sempre con noi!

 Sono tanto lieto che abbiamo fatto buon viaggio,

e potuto celebrare al santuario della Madonna nera:

che abbiamo trovato tempo buono, e che non faccia ancor freddo. Deo gratias!

 Qui, invece, è piovuto molto, e mi pareva d’essere nel tardo autunno, ma,

da jeri, abbiamo un bel sole.

 Sua Eccell. Mg.r Vescovo conferiva, sabato, l’Ordine del presbiterato ad Oltolina, -

ed io sono a ringraziarla della consolazione che ha voluto darmi:

Nostro Signore la ricompensi. - E Mg.r, e volle tenere l’ordinazione al Santuario,

ed elevò al diaconato anche sei chierici della diocesi,

i quali poi si fermarono con lui a un po’ di pranzo della Div.na Provv.za,

e fu una santa fratellanza e grande gioia di tutti.

 Mg.r e era molto soddisfatto, parlò più volte, - noi si era confusi

e più soddisfatti di lui. Stamattina poi ci ha fatto il regalo

di mandare a celebrare al Santuario S. E. Mg.r Di Gennaro, Vescovo di Caiazzo.

Stasera giungerà da Tropea Mg.r Felice Cribellati,

il quale compirà domani i trent’anni di sacerdozio,

e viene a celebrare all’altare della Madonna della Guardia.

 Tutte queste visite e benedizioni di Vescovi sono, certo, di grande conforto.

 Jeri, approfittando d’un forte ribasso ferroviario per la festa dell’uva,

son venuti da Genova più di cento poveri del Piccolo Cottolengo:

fu come un piccolo pellegrinaggio di poveri, pellegrinaggio tanto divoto e bellissimo:

ce n’erano di senza braccia altri con le stampelle, parecchie paralitiche, altre epilettiche

e pur una buona vecchia di 89 anni. Siamo andati a prenderli alla stazione,

e andarono al Santuario cantando inni divoti: quanta felicità in quei poveri nostri fratelli!

 Partirono da Genova che pioveva a dirotto, e sino ad Arquata e più in qua pioveva,

ma poi uscì il più bel sole, e pareva che la Madonna lo avesse mandato apposta per essi.

 Famiglie del quartiere Appio insistono per avere il corso Magistrale.

Ricevuto il telegr. di don Sterpi ho fatto tornare a Roma il don Piccinini.

Non è il caso di parlare dell’intero Corso, si farà un passo per volta,

ma che quello che si fa, si faccia bene.

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 Le mando lettera di don Gemelli, -

egli partiva da Roma per la Albania il 16, a notte.

 Mi permetto di sottoporre alla sua saggezza quello che penso

circa la missione in Albania.

 Sempreché vostra Eccellenza approvi,

non avrei difficoltà di mandarvi il sac.te Vincenzo Bornini, il quale è robusto,

di buona età e spirito, e desideroso di andate in Missione.

 Egli ha anche un titolo all’insegnamento e attitudine, - onde penso che potrà far bene.

 Però vorrei non si tardasse ad iniziare a Devoli, o in altro punto adatto,

una vera Casa religiosa, sia pur umile e povera quanto si sia, -

anzi quanto più povera, e meglio sarà. - Lasciare i religiosi sempre isolati,

uno qua e uno là, no, non è possibile.

 Che, se non ci fosse fondata speranza di poter avere,

entro un periodo di tempo non remoto, un rifugio missionario, dove far vita di comunità

e rifarsi nello spirito, - piuttosto direi di ritirarci.

 In questo senso vorrei parlare a sua Eccellenza Mg.r Costantini,

quando lo veda a Roma. - Per altro, mi rimetto in tutto a v. Eccell. rev.ma.

 Qui si continua a pregare, perché n. Signore la assista e conforti nella sacra visita -

 Tanti saluti a don Sterpi e a tutti. E mi benedica nel Signore!

 Bacio il s. anello. In G. Cr. e Maria SS. dev.mo


          Sac. G. Luigi Orione  d. D. Pr.

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