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[+] [Tortona, li] 31 Dic.bre [193]9
Anime e Anime !
Mio buon padre Visitatore,
La pace di Gesù sia sempre con noi!
È l’ultimo giorno dell’anno, e non so stare senza scriverle: caro padre Visitatore,
buona fine e buon capo d’Anno!
Ora passo a dirle qualche cosa.
Mentre vostra Eccellenza era in Ispagna, m’è parso necessario e urgente
mandare all’Eremo di S. Corrado almeno un eremita,
per ragioni che certo v. Eccellenza stessa rileverà nella visita a Noto. -
Le chiederei ora di poterne mandare un altro, anche prima che V. E. vada laggiù,
sì che ella già lo trovi; che almeno siano in tre col sacerdote
per poter dare a quella Casa un principio di avviamento veramente religioso.
Quello che ho mandato ha 35 anni, questo che andrebbe ne ha 45; -
sono religiosi di buono spirito e di lavoro: hanno i voti,
dopo il noviziato regolarmente fatto; - mi pare siano elementi su cui, col divino aiuto,
ci si possa costruire. - Questo ultimo è frate Ambrogio, piemontese;
che già si troverebbe a Roma, alla Colonia agricola di Montemario.
Se credesse che possa andare, basterà lo significhi a don Parodi. Se poi desiderasse,
prima, vederlo, ne sarei contento. Non badi che è vestito di stracci,
c’è buona stoffa di Gesù Cristo, e confido sarà di edificazione, sotto tutti i riguardi.
Da Noto mi hanno scritto che ci sarebbe qualche vocazione; -
non sarei d’avviso che, nelle attuali condizioni, si ammettessero nuovi soggetti,
ma che l’Eremo sia prima avviato bene: - meglio li mandino qui, -
vuol dire che ritorneranno, quando siano provati e plasmati in Domino.
Anche per questo cerco di mandarne di qui, per facilitare la venuta di quelli là.
Accludo lettera del delegato Apostolico dell’Albania.
Il suo lamento è perché, come v. Eccellenza sa, per quella parrocchia offertaci,
in bel modo ho risposto di no. Per l’orfanotrofio V. E. mi disse che era altra cosa,
quando avessero fatte condizioni possibili. La pregherei dirmi se posso iniziare trattative,
e la terrò al corrente di tutto, né mi comprometterò, senza il suo benestare.
Quanto alla lingua, già abbiamo chi attende ad imparare l’albanese.
Voglia gradire il Kalendarium del nostro Istituto filosofico, uscito jeri.
Sto attendendo a normalizzare gli studî, ma c’è ancora molto da fare, -
tuttavia un passo si è fatto, e Deo gratias!
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Anche il Ginnasio è molto più curato.
I chierici di teologia, come vostra Eccellenza sa, frequentano quasi tutti i Seminarî: -
una sessantina sono in questo di Tortona, e il rettore ne è contento; -
anche il rettore del Seminario di Alessandria si mostra molto soddisfatto
di quei dieci che frequentano là, e così i Superiori del Brignole - Sale di Genova. -
Pur non togliendo quelli che a Roma sono alla Gregoriana o al Biblico, -
quanto ringrazierei nostro Signore se mi desse di potere riunire
anche gli studenti di teologia, e veder almeno iniziato un buon corso teologico nostro,
possibilmente alle porte di Milano o di Roma, dove poterli preparare bene,
valendoci dell’aiuto di altre istituzioni!
Chissà che non si presti poi la Casa di Montemario, che è in posizione tanto tranquilla.
Tutti consacrati al bene del popolo e dei figli del popolo, i più poveri, più umili,
più derelitti; - ma lo studio, accoppiato alla umiltà e alla orazione,
penso ci gioverà non poco ad esercitare con più efficacia la carità tra il popolo,
e a trarlo alla fede e alla chiesa.
Onde faccia la Divina Provv.za che la Piccola Opera,
nelle mani e ai piedi della s. madre chiesa, sia una grande luce di fede tra il popolo,
sia un’apostolato grande di carità a salvezza del popolo, ma anche una forza dottrinale,
sana purissima, a umile e totale servigio della chiesa, per mantenere
o rendere cristiane le masse del popolo.
Io non ho potuto studiare, e sento tutta la mia deficienza,
ma voglio che i nostri con umile, retta e pura intenzione della gloria di Dio
e della carità del prossimo, studino; e perché sento che tutte le scienze,
e massime le teologiche, hanno bisogno d’una sana filosofia,
per questo da oggi grazie al Signore per l’Istituto filosofico, che intendo curare e amare,
e per esso farò qualunque sacrificio, tale e più che fosse un nuovo Santuario alzato a Dio
e alla sua chiesa.
Con molta venerazione e affetto in Gesù Cristo bacio per me e per tutti
il sacro anello e ci benedica.
Dev.mo
Don Orione D. P.
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