V050T040 V050P065
[l’azzurro è dattiloscritto]
Copia conforme
A Sua Eccell.
l’Onor.le Benito Mussolini
Capo del Governo Italiano
Roma
[+] [Tortona,] il 22 Settembre 1926
Eccellenza, [Mussolini]
È da tempo che non mi posso liberare da un pensiero; e più prego, più mi torna,
sì che mi sembra la voce del dovere.
Sono sacerdote, umile figlio della chiesa, disciplinato e obbediente ai Vescovi
e al Papa senza reticenze. E sento di essere italiano e cittadino non vile.
Scrivo sentendo di non volere, di non cercare altro che il bene delle anime,
della religione e della mia Patria.
Perdoni quindi, Eccellenza, la libertà.
Iddio le ha messo in mano un potere che, forse, nessuno ebbe l’uguale in Italia.
E vostra Eccellenza ha fatto molto.
Il cielo la conversi a compiere la provvidenziale missione che Le ha dato.
Penso che v. Eccellenza, se vuole, può, col divino aiuto, finire l’amaro
e funesto dissidio che è tra la chiesa e lo Stato.
E umilmente la prego, e come sacerdote e come italiano.
Trovi una base ragionevole, e proponga una soluzione.
Spetta al Governo italiano stendere nobilmente la mano al vinto.
Il santo Padre, che ama di sviscerato amore la nostra, la sua stessa Patria,
assicurata la piena e manifesta libertà e indipendenza della s. sede,
sarà certo ben lieto che gli si offra di potere addivenire ad un componimento.
E
quale forza, quali vantaggi ritrarrebbe l’Italia da una ri
conciliazione!
Lo faccia, Eccellenza, e la seguiranno tutte le benedizioni di Dio
e le benedizioni e il plauso del mondo cristiano e civile.
E avrà scritto una delle pagine più belle della storia.
Con profondo ossequio di Vostra Eccellenza dev.mo servitore
Sac. Luigi Orione
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