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 Eccellenza,


 Vengo ad augurare a vostra Eccellenza lieti e soavi le s. feste della Pasqua.

 So di parlare ad un’anima di credente e mi permetto di aggiungere che,

da questa terra così bella e pur così infelice, per i cui figli orfani ella tanto si adopera,

prego di frequente per lei: Dio la benedica del bene che fa!

 La sua bontà mi fa ardito a pregarla di un favore.

L’Onor.le Toscano di Cassano Jonio so che le ha parlato del suo interessamento

per quella colonia di orfani calabresi, - sono tutti orfani del disastro.

 La Colonia va bene sotto ogni riguardo, ma avrebbe bisogno di un po’ più di locale,

che c’è, ed è dato ad una famiglia la quale ora in quel posto non fa più nulla,

e lo affitta a terzi. Noi si sarebbe disposti a dare quello che occorre a quella famiglia,

ma che lasciassero posto per altri orfanelli.

 Di più l’Onor.le Toscano aveva lasciato comprendere che ci avrebbe dato

un po’ più di terreni da coltivare. Questo terreno che in gran parte è trascurato,

quando ci fosse dato per un periodo di anni da poterci fare colture razionali

e piantagioni sarebbe, una grande provvidenza per gli orfani,

ed io darei alla Colonia uno sviluppo non indifferente.

 Tanto per il locale come pel terreno tutto dipende dal padre dell’Onorevole,

del quale non dimenticherò mai i benefici già ricevuti.

 Ora però non vorrei essere pesante ai sig.ri Toscano, ma, d’altra parte

vedo il gran bene che ne sarebbe agli orfani.

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