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[Alla Molto Rev.ma Madre Teresa Michel
Piccolo Ricovero della Divina Provvidenza
Via Faà di Bruno - Alessandria]
+ Anime e Anime
Mar de Hespanha il 26 / IX - XXI (Milas)
M. rev.da Madre,
La pace del Signore sia con lei e con tutte le sue figliole
e sulle opere della loro carità.
È oggi un mese che sono giunto a Mar de Hespanha, dove sono sempre rimasto.
Ho fatto un po’ di Esercizî Spirituali con questi miei sacerdoti,
ed ho esaminata la posizione nostra qui, e preso conto di quasi tutto. -
Sono andato quasi sempre e celebrare al loro noviziato,
e vi ho fatto un corso di meditazione e di istruzioni dopo la Messa.
Jeri p. De Paoli vi benedisse la via-Crucis, e oggi andrà a Queluz per cinque giorni,
e poi a Rio. A Queluz andrò anch’io entro due giorni,
e poi vado a Marianna dall’Arcivescovo, che non vidi ancora (benché ci siamo scritti),
perché mentre io giungevo al Brasile, egli andava nell’interiore del Minas
per la visita pastorale, e non tornerà che ai primi di ottobre,
giorni nei quali mi troverò a Marianna.
Poi vado a San Paolo, e vedrò suor Cherubina, e cercherò di fare,
con l’ajuto che spero dal Signore, tutto quel po’ di bene che potrò.
Dopo le scriverò.
Favorisca dire a Mg.r Capra che ho ricevuto la sua lettera
dove mi parlava appunto di suor Cherubina, e che ho mandato alla stessa la lettera
che egli scrisse a me, perché essa vedesse tutto l’interessamento e l’impegno dei superiori
nel darle ajuto.
Mando a Mg.r Capra i più fraterni saluti in Domino.
Comunico a lei, rev.da madre, come a lui, che noi abbiamo poi accettato
in modo definitivo quell’Istituto di Preservazione di Rio, anche perché molto a me
preme di impiantare le tende dei figli della Divina Provvidenza negli sbocchi di mare
e nei grandi centri per il bene più grande che vi si può fare.
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San Pietro e S. Paolo si impossessarono, o meglio vennero a piantare la croce a Roma
per poter meglio penetrare l’impero Romano; così della capitale del Brasile potremo -
Deo adiuvante - svolgere un’azione più larga e più efficace di evangelizzazione e di carità.
Ho chiesto a don Sterpi che mi mandi subito altri quattro,
e loro potranno sapere da Tortona quando partono, così se hanno commissioni, le danno.
I nostri verranno in abito borghese e in 3a classe, perché non ho denaro
da mandare a don Sterpi, ma vuol dire che viaggiano tanti in 3a classe,
per ragioni di lucro e umane, - che possono bene andare in 3a anche i missionarî
per l’amore di Dio e delle anime. Ho intenzione al ritorno -
se a n. Signore piacerà che ritorni - di andare in 3a anch’io, per dare buon esempio
di vita povera alla turba di viaggiatori di 3a classe, e per poterli avvicinare di più
e far loro un po’ di bene.
Ho scritto a suor Maria Gilet e a suor Tommasina, trasmettendo loro
le lettere di Mg.r Capra.
Ora poi andrò a Queluz, e le vedrò, e cercherò di dire una buona parola.
Qui stanno aspettando suor Camilla con le suore dall’Italia;
non dubito che verrà un buon elemento, e numerose.
Noi si assume in modo definitivo l’amministrazione e Direzione dell’Istituto
di Preservazione il 15 ottobre, festa di Santa Teresa.
Le mando intanto di qui i più santi auguri e ogni conforto e benedizione
in Gesù Cristo.
È la prima volta che le faccio gli augurî dall’America. Pregherò per lei.
Ma
don De Paoli si piazzerà già a Rio e si stabilirà
entro l’Istituto di Preservazione
fino dal 5 ottobre, per avere tempo di prendere conoscenza del suo funzionamento
e contatto col personale.
La sezione femminile entro un anno al più, sarà portata altrove,
e
allora potremo metterci affidarla
alle suore; - ora non conviene, benché si sia fatta
ogni più rigorosa separazione. Lei, intanto tenga pronte delle brave suore,
e Dio la benedirà.
Le suore di qui mi pare che vadano bene, tanto al noviziato come alla santa Casa.
Alla s. Casa ho benedetto la cappella, e so dalle Autorità che si è molto contenti
del modo come sono tenuti i malati.
Avendo trasmesse a suor Cherubina le due lettere di Mg.r Capra,
essa mi scrisse l’altro jeri, (scusandomi di non aver lo fatto prima perché è stata malata)
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invitandomi ad andare - mentre sarò a S. Paolo - nell’Istituto.
Io andrò a stare facilmente dai Salesiani o dagli Scalabriniani.
Mi pare non avere altro. Da una lettera a don Casa di don Adaglio, da Roma,
sento che egli non è ancora partito per Terra Santa, e quindi penso
che ci sarà stato tempo anche a fare il passaggio della proprietà di quella Casa di via Alba,
dopo quanto scrissi già a lei, rev.da madre, e poi a Mg.r Capra.
Io dai miei di Tortona, né da nessuno altro dei miei ho ricevuto alcuna lettera finora, eccetto che da Mg.r Cribellati. Riflettevo un giorno che questo è un grande insegnamento
che mi dà il Signore: di pensare bene cioè, finche vivo, a prepararmi un po’ di bene,
perché poi gli uomini - anche i più nostri e i più cari - sono molto facili a dimenticare,
e non bisognerà fare gran conto sui suffragi dopo morte,
ma dobbiamo affrettarci a mandarci innanzi da noi delle opere buone.
Qui ho trovato delle brave persone. Abbiamo già in Casa alcuni orfani,
e apriremo anche le scuole secondarie (1° e 2do anno) al principiare
del nuovo anno scolastico in febbrajo - anche per questo ho chiesto personale.
Superiore a Rio sarò don De Paoli, e qui don Mario Ghiglione, che ho condotto con me,
e che proporrò a Mg.r Arcivescovo anche come Vicario. Si sono costituiti i Luigini,
e l’altro jeri si fece una bella processione e una divota festa a n. Sig.ra della Mercede.
Offrono, pare, circa 20 conti alla Casa di S. Gonzalo; si deve vendere?
Pensino a quello che già prima ho scritto, non ricordo più se a lei o a Mg.r Capra,
cioè alla convenienza di andare adagio a vendere alle porte di Rio;
però se credano che si dovesse vendere, dispongano in santa libertà in Domino,
e noi faremo.
Padre De Paoli mi dice ricordarle se si può mandare qui una buona maestra
di novizie, poiché questa è un po’ malata, - come ella già sa.
La grazia di n. Signore sia sempre con noi, e voglia pregare per me e per questi.
La benedico in Gesù Cristo.
Dev.mo servitore
Sac. Orione D. P.
Vedano di mandarci un altare portatile,
come quelli che avevano i cappellani militari da campo.
Mg.r Cerrati potrà darne, - scrivano a lui o gli facciano scrivere da don Bottazzi -
È proprio necessario.
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