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         [Venezia,] 15 Nov.bre 1923

 +        Anime e Anime !


 Buona madre Michel,


 Grazia, pace e conforto grande da Gesù Cristo Signor nostro?

 Ricevo qui la sua gradita, ma pur dolorosa lettera. - Sia fatta la volontà di Dio!

Sempre!

 Per S. Paolo, creda, buona madre, che è meglio così: unite non lo erano lo stesso,

e andavano avanti con la doppiezza e fin con l’odio, e che odio!

 Andando a San Paolo ebbi un sogno singolare:

Vidi un’Immacolata come quella della medaglia miracolosa,

su d’un altare, ove erano molte candele tutte belle e accese,

ma ce n’era una, in alto, a sinistra della Madonna che era spenta,

e la Madonna aveva la palma della mano sinistra voltata a rovescio, indietro,

come per respingere da sé quella candela spenta e morta.

 Che era quella candela?

 Io andavo a S. Paolo per suor Cherubina e per la Casa della Div. Provvidenza

di Rua Mooca; ma la SS. Vergine mi faceva vedere, in un sogno singolare,

una candela spenta e che essa con la sua stessa mano rifiutava. Dio mio!

 Tengano questa pagina che scrivo, io sono pronto a giurare la verità

di quanto ho qui scritto, e aggiungo: quello non era un sogno ordinario

come sono gli altri usuali; ma io pur nel sogno ho sentito bene

e chiaramente che significasse.

 Tuttavia chiamo Dio a testimonio che nulla nulla ho lasciato di intentato

per spezzare quel cuore di suor Cherubina e il cuore di altro, e di alcune altre.

 Tutto questo si tenga.

 Iddio, ho sentito che Iddio più d’una volta ha parlato loro per me e in più modi:

io non ero che un vile strumento della sua misericordia verso quelle anime,

anche nelle lacrime.

 Poi Iddio ha continuato col Direttore, e con quelle figlie che lei ha mandato

a S. Paolo, specialmente con una; e ma tutte però soffrirono molto

e diedero molta edificazione di pazienza, di umiltà, di sacrificio, di carità per l’unione;

ma l’unione non si voleva, ma solo sì l’umiliazione della Congregazione,

anzi la morte di lei, madre, e l’avvilimento e la morte della vostra Congregazione.

 Questa è la mia impressione, per quanto possa parere esagerata e dolorosa.

 Lei preghi e ne ringrazî Iddio! E ne ringrazî l’Immacolata!

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 Se sta vero che sono passate alla Congregazione dell’Immacolata, stia tranquilla,

e ne benedica il Signore! - Che la SS. Vergine non le rigetti,

che non cominci mai per esse l’ora terribile della giustizia di Dio! Però essa verrà.

 Quanto al mandare ajuti a don De Paoli,

nessuno più di me affretta la partenza dei missionarî; ma bisogna essere al mio posto

prima di giudicarmi. Spero che partano verso la fine del di questo mese,

e che a Natale siano là!

 Preghi che N. Signore mi ajuti!

 Io, per ora, non posso partire. Presto passerò da lei, in Alessandria.

 E a S. Rocco, come fanno?

 Qui bene! Sono tanti poveri fanciulli, tanti! tanti!

 La benedico nel Signore e nella beatissima Vergine e, in lei,

benedico a tutte le sue figlie e alle opere della vostra carità!

 In G. Cr. crocifisso

 Dev.mo servitore


           Sac. Orione  d. D. P.


 Tanti ossequî al Direttore.

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