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Gentilissima
Nobilissima sig.ra Contessa,
Innanz
Perdoni innanzi tutto il ritardo a scriverle.
Sono passato a Roma, ed ho visto il sig.r Colonnello Fusco,
ma non dissi a lui di aver parlato con v. sig.ria Nobilissima,
per
poter meglio investigare meglio il
suo pensiero.
Egli
Lo trovai molto meglio fisicamente e direi
anche, moralmente.
Mi
parlò Ha ragione v. sig.ria: è uomo
davvero uomo d’ingegno e parla molto bene;
mi
fece questa impressione specialmente ora, più
che quando era qui tra questa e selva dolorose di resine che
l’ho trovato rifatto.
Egli
non vuole affatto affatto
cambiare Reggimento,
e mi
disse che quello aveva desiderato forse
poteva essere desiderio
di un momento fugace di melanconia, che tutti passano nella vita.
Commissario Regio, ma ce l’ha col Generale Corticelli.
Certo che in seguito a tutti gli avvenimenti successi è da ritenere
che il Colonnello sia un po’ scosso nella opinione dei dipendenti
e in generale nel mondo ufficiale; quindi veda lei, gentilissima sig.ra Contessa
di procurare un qualche modo onorevole di rialzare il suo prestigio,
facendogli,
se fosse possibile affidare per qualche
incarico temporaneo onorevole per lui.
Ora
e La assicuro che qui prima
che si costituisse il comitato del tale come
quale delegato del Patronato Regina Elena io ebbi molto ajuto da lui
egli
[mi] ajutò in
danaro e in opera che io lo così tanto che venne
dalla Contessa Spalletti,
presidente del Patronato nominato membro di questo comitato locale,
dove la Sua opera fu apprezzata dal sig.r comm.r Sofio,
attuale
presidente e da me che
e da tutti i membri di
questo comitato
¨