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orfani. Il Regio Procuratore aveva un fascio di reclami e di richieste,

di cui vado facendo lo spoglio.

 Con molto rispetto, ma ad un tempo col desiderio più intenso che il p Patronato,

di ciò che sto per dire, ne faccia tema di particolare e pronta discussione,

e prenda in merito quelle deliberazioni che stimerà opportune nell’interesse degli orfani,

avverto che il Patronato, per la parte che riguarda la tutela dei beni degli orfanelli

di Messina e Villaggi, mi pare corra un gravissimo pericolo.

 Eccovi la realtà delle cose nella sua crudezza:

i vicini scavano, e si pigliano le loro robe e degli altri, e chi non c’è,

o arriva tardi non trova più niente o dovrà litigare.

 Ci voglia pensare il Patronato, intanto che, in parte, si può ancora riparare,

perché poi molti orfani reclameranno contro di lui, ripeteranno danni, e allora?

E, se si fanno scavi, chi assiste? I membri del sottocomitato

hanno già detto che non possono.

 Qui poi, loro poi non si illudono certo, siamo nelle più terribili difficoltà,

difficoltà di ogni genere: qui non c’è niente, e tutto si svolge in mezzo

ad impedimenti grandissimi sempre.

 Non si offenda, nobilissima sig.ra Contessa, se parlo forte,

se insisterò giorno e notte insieme con gli altri membri del sottocomitato,

dei quali veramente interessato al lavoro si mostra il sig.r comm. Luigi Sofio, -

ma mi vorrà compatire perché mi vedo dinanzi una montagna di lavoro,

e pel Patronato, anche una un monte altissimo di responsabilità che veramente fa spavento

 Guardi il Patronato che per lavorare ci vogliono baracche;

ci vogliono indumenti per gli orfani: ci vogliono fondi per operazioni di scavo

e certe operazioni bisognerà farle e farvi assistere da persona di fiducia.

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