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Nobilissima signora Contessa,
Prevedo assai difficile potere presto far ritorno in Avezzano,
e ciò, in verità, indipendentemente da ogni considerazione esteriore di persone e di cose.
Anche oggi ho avuto il richiamo al servizio militare di parecchi miei sacerdoti
e chierici, e in tanta penuria di personale, e davanti ad un domani che non so come sarà,
mi trovo costretto a trattenermi.
Ella comprenderà quanto mi possano costare queste righe,
dopo che nei cari orfani di Avezzano avevo posta tanta parte della mia anima.
Ma, per ora, la volontà del Signore a mio riguardo è questa.
Facciamola adunque con gioja. - Nella conformità alla volontà di Dio dimora tutta la virtù,
e anche la felicità delle anime che seguono Gesù Cristo e la chiesa.
Non v’è bene migliore che quello di spogliarci della propria volontà
in tutte le cose per l’amore di Dio.
Beati quelli a cui la parola divina: Chi vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, -
ha penetrato le ossa e le midolla.
La lontananza, del resto, non divide quelli che sono una cosa sola in Gesù Cristo.
In ispirito io sarò sempre, unito a quei nostri cari orfani!
Dio solo sa quante volte in questi brevi giorni ho pensato a loro:
quanti ardenti voti abbia fatto perché trovino altre mani assai più valide delle mie:
perché trovino un altro padre che mi sia uguale nell’amarli, e mi superi in bontà e in tutto!
Che se altro non potrò - sempre voglio pregare Iddio
che sia meno triste il sentiero della loro vita: che serbino la fede e la purezza del cuore:
l’amore al lavoro e alla virtù, e preparino così a sè e alla patria un avvenire onorato e felice.
La ringrazio, sig.ra Contessa, di avermi chiamato a lavorare per gli orfani
anche
in questo terremoto. Capisco Sento
vivamente il dolore che avrei potuto
e dovuto fare molto ma molto di più per quei cari figli; ma Dio mi perdoni!
Come
chiedo perdono a A tutti in Dio ed in ispirito
vorrei chiedo perdono,
poiché
non mi è possibile farlo personalmente
e mentre pur vorrei farlo ad uno ad uno.
E
così permetta che faccia perdono
chieda mille scuse anche con lei
di
non averla averla
coadiuvata sempre come doveva in questo grande apostolato!
Quando pregherà per i suoi figli e per gli orfani, preghi Dio anche per me, -
e Dio la benedica!
La
presenti resti per Lei.
Mentre scrivo ricevo questo telegramma che si riferisce al Comitato Lombardo.
Andrò a Milano in questi giorni e vedrò col comm.r Rusconi
di condurre a termine la pratica della costruzione nuovo orfanotrofio
attenendomi a quanto fu già stabilito, e informandola.
Con profondo ossequio
Dev.mo servitore
Don Orione
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