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          Roma, il 6 Nov. [1]914


 Onor. Presidenza del Patronato Regina Elena - Roma


 Mi spiace di ricevere solamente ora la lettera di codesta Onor.le Presidenza,

in data 29 ottobre: prot. 10029, - pos. 5438 6 2 A.

 Dichiaro adunque che io ricevetti e do ricovero tuttora

alla Colonia agricola di Montemario agli gli orfani del terremoto Domenico

e Virginio Vilardi da Reggio C.

 Essi mi furono consegnati a nome e per incarico del sig.r prof. Giuseppe Fornari G,

Incaricato per gli orfani del terremoto beneficati dal sommo Pontefice.

 Ma debbo pure dichiarare, per la verità, che quando il sig.r professore Fornari,

e, poscia per lui il suo segretario sig.r avv.to Amadori, me ne parlarono

e me li fecero accompagnare non mi dissero mai che me li davano portavano inviavano

per ordine avuto dal Patronato, - né io li ricevetti come a me affidati dal Patronato stesso.

 Solo mi pregarono di ricevere fui pregato ricevetti gli orfani Vilardi

per togliere momentaneamente d’imbarazzo l’incaricato Pontificio,

al quale gli orfani stessi da Villa Sora (Frascati), ove erano,

dovevano irrevocabilmente e con urgenza essergli restituiti riconsegnati,

né il prof. Fornari sapeva ove metterli.

 È bensì vero che, qualche giorno tempo dopo che li ebbi ricevuti con me,

mi si disse che dal Patronato era loro stato suggerito

che si potevano rivolgere a Don Orione per dare ai fanciulli un pronto rifugio;

ma a me ma mai è passato in mente che ricevendo i poveri orfani,

di accoglierli li avrei accolti a nome e per incarico del Patronato Regina Elena

da cui non avevo avuto mandato alcuno.

È d Sia dunque ben chiarito chiaro che io non ho inteso fare altro

che un favore al prof. Fornari, - o, meglio, non dirò un favore perché l’incaricato Pontificio

non ha bisogno dei miei favori, ma io non ho ho inteso far altro che compiere

per quanto era in me modestamente, un’opera buona,

cioè null’altro che il il mio elementare dovere di uomo e di sacerdote verso due orfani.

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 E prova ne sia che non al Patronato mi rivolsi

per segnalare certe mancanze dei Vilardi,

e per far conoscere che detti orfani mi erano stati consegnati senza alcun corredo,

ma bensì al sig.r prof. Fornari, il quale pensò al corredo.

 Questa è la pura verità.

 Con profondo ossequio dev.mo servo


            Don Orione

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