V050T148 V050P196
Riservata
[Avezzano]
Nobile signora Contessa, [Spalletti]
Quando il mio superiore si trovò nella necessità di partire,
andò da questo Mg.r Vescovo, e gli chiese che io potessi trattenermi qui provvisoriamente.
Mg.r Vescovo gli rispose che trattandosi di fermarsi provvisoriamente
concedeva il permesso; ma poi gli chiese quanto sarebbe durata tale provvisorietà.
E Don Orione gli disse: per brevi giorni. E allora il Vescovo ha risposto:
se è per brevi giorni si fermi pure.
Ora
sono trascorsi una dozzina di giorni. Ella comprenderà, che
sig.ra Contessa,
come
io non dev possa più a
lungo fermarmi qui.
Non devo abusare della carità ospitale che Mg.r Vescovo mi ha concesso
di restare nella sua diocesi, né vorrei avere il dolore di vedermi tolta
la
facoltà di dire Messa, o il
ché non mi è mai avvenuto, o di essere invitato a partire.
La
avverto prevengo quindi
che a giorni lascerò Avezzano,
per ritornare al mio Istituto di Reggio Calabria.
Passando da Roma, verrò ad ossequiarla.
Se crede di do mandare
qualcuno, veda di affrettare, po dacché
ella comprenderà che,
in questa dolorosa situazione, io non posso più vedermici.
Diversamente consegnerò tutte le pratiche dell’ufficio a Delsasso.
Scusi
il pensiero che le può recare la presente, e mi abbia sem
con profonda stima
per dev.mo servitore
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