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Avezzano lì 14 / 1 [191]6
Nobilissima sig.ra Contessa [Spalletti]
Le
do in Ho molte cose a dire cercherò di essere breve
relazione di quan
anche perché ho poco tempo:
1/
Oggi Jeri gli orfani hanno ricevuto il suo
telegramma:
quando le inviarono il loro io non avevo ricevuto il suo prima,
che
lessi poi ad essi a
tavola.
Furono
molto contenti e confortati; e oggi
hanno ora stanno facendo una cornice
per
mettervi porvi il
telegramma e tenerlo
2/ Essi presero parte al corteo con le autorità e sodalizî e il popolo:
g
convenuto an si diportarono
benissimo, con seriamen vero
raccoglimento,
ed edificarono e commossero il popolo che vede in essi tutto l’avvenire.
Mi
sono fatto lecito di far come avevano fatto Ho
fatto portare dagli orfani
una corona di fiori.
Severini che ho già visto
Vennero anche dei loro parenti per vederli nella data dolorosa -
La mattina fecero la Comunione per unirsi a Dio e ai loro morti;
pensi
fu un appena lo accennai subito accettarono e pensi
che ve ne sono parecchi
che
sono grandi e grossi
che sembrano uomini.
Il comm.r Dezza e il dottor Mattei partirono oggi alle 11 per Roma.
Condussi i giovani al commissariato a ringraziare il dott.r Mattei.
Condussi poi tutti gli orfani alla stazione ad ossequiare alla partenza
il
comm.r Dezza, che str gradì
immensamente quest’atto volle stringere la mano a tutti,
e
baciò il l’ultimo
più piccolo che gli offerse un mazzo di fiori
perché
lo portasse alla sua signora e quale
tenue segno della riconoscenza degli orfani.
Allora Dezza si commosse e pianse davanti a tutte le autorità, -
c’era anche il prefetto venuto da Aquila.
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