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          Tortona, il 7 Maggio 1921


 Onor.le Presidenza del Patronato R. E. -Roma


 Non ho potuto rispondere alla lettera 8 aprile

che si riferisce all’orfano Gallese Massimo fu Francesco perché,

sino [sono] a pochi di fa, ero quasi sempre stato assente, e la trovai qui.

 Ricordo molto bene l’orfano Massimo Gallese fu Francesco

perché aveva come una specie di ossessione che sempre gli rubassero le sue robe,

dopo che qualche capo di biancheria deve essergli mancata

dato ricordo tanto ché, pro bono pacis, gli permisi di portare la sua roba

presso certi suoi parenti, e mi pare ancora di vederlo,

nella direzione dove la portava con le sue casse, su le spalle.

 Quanto ad oggetti d’oro o d’argento specificatamente non posso dire nulla:

ricordo invece altri oggetti del Gallese Massimo, come pentole etc,

che pure portò da quella famiglia col mio consenso.

 Questo però posso in tutta coscienza di galantuomo dire che degli scavi

che venivano fatti per conto del Patronato a tutela della roba degli orfani,

e di ogni oggetto di qualche valore che io venivo a scoprire

quale proprietà degli orfani stessi, tutto veniva registrato, presente il delegato cav.r Fusco,

addetto a quell’ufficio e e l’agente di P. S. Luigi Campagna,

come sempre si potrà comprovare, - e di ogni oggetto se ne faceva doppia nota,

e se ne lasciava copia all’interessato quindi il Massimo Gallese

dovrebbe mandare produrre la nota da me firmata o dal delegato

 Mi fa ben meraviglia che, dopo sei anni, il Massimo Gallese,

esca con simile domanda.

 Comunque, io sono sempre a disposizione di codesto Patronato

per ogni constatazione e prova di quanto asserisco.

 Con molto ossequio dev.mo servitore


          Don Luigi Orione


 di P. S. addetto all’ufficio, che era, come dissi, il cav.r Fusco.

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