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          Roma, 8 Luglio [1]912


 Eccellenza,


 Mg.r Del Rio, Vescovo di Gerace, mi inviava a Messina la lettera

che mi prendo la libertà di accludere. Io allora non era in Sicilia, ma a Voghera,

ad assistere un fratello mio che poi mi morì.

 Quanto ripassai a Roma, per discendere a Messina, non mi fermai che qualche ora,

tra un treno e l’altro. Ora sono venuto per iscongiurare, se sarà possibile,

presso la Contessa le dimissioni del sottocomitato di Messina.

 Sono venuto con un progetto pratico, che pero la Contessa accetterà,

poiché senza offendere o toccare la suscettibilità del sottocomitato,

non menoma la dignità dal Patronato: spero vorrei ripartire stasera.

 Non avendo trovato l’Eccellenza vostra, mi fo’ ardito raccomandarle questa pratica

di Mg.r Vescovo di Gerace.

 Perdoni la libertà e la fretta, e mi abbia per dev.mo servitore suo


            Don Orione

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