V050T165 V050P214
Roma, 8 Luglio [1]912
Eccellenza,
Mg.r Del Rio, Vescovo di Gerace, mi inviava a Messina la lettera
che mi prendo la libertà di accludere. Io allora non era in Sicilia, ma a Voghera,
ad assistere un fratello mio che poi mi morì.
Quanto ripassai a Roma, per discendere a Messina, non mi fermai che qualche ora,
tra un treno e l’altro. Ora sono venuto per iscongiurare, se sarà possibile,
presso la Contessa le dimissioni del sottocomitato di Messina.
Sono venuto con un progetto pratico, che pero la Contessa accetterà,
poiché senza offendere o toccare la suscettibilità del sottocomitato,
non
menoma la dignità dal Patronato: spero
vorrei ripartire stasera.
Non avendo trovato l’Eccellenza vostra, mi fo’ ardito raccomandarle questa pratica
di Mg.r Vescovo di Gerace.
Perdoni la libertà e la fretta, e mi abbia per dev.mo servitore suo
Don Orione
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