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Orfani Sulfuro


 Onor.le Presidenza Patronato Regina Elena Roma


Nei Sin dai primi mesi fui autorizzato a ricoverare alla Colonia agricola di Noto

un numero di orfani gli orfani di qui più urgenti di ricovero:

siccome allora non c’erano c’era che un numero posti limitato di posti,

perché la classe i più alti dovevano terminare l’annata dissi al Chim all’Onor.le Chimirri

che ne avrei raccolti dodici, provvedendo io quanto occorreva per riceverli,

però si pattuì stabilì di per la vittuaria e vestito di dare il compenso

come le altre Colonie agricole - L’Onor.le Chimirri mi telegrafò di disporre per 12

che che era stato stabilito dal Patronato

 Trattandosi di cosa Istituto che in qualche modo mi riguardava,

perché fondato da me undici anni sono, non ne mandai 12, arrivai a undici,

limitandomi inviando i più derelitti urgenti di ricovero e i più scapati qualcuno,

come il Di Paola Giovanni, già dedito a vizi e aggregato alla mala vita

 Ora ho ammesso fatto ammettere il Sità, quello che venne mandato via

da San Demetrio Corona perché insubordinato che poi di qui a Messina

e che fuggì alla guardie, già dedito ai furti e indisciplinato anche egli questo ora è là.

La ragio Quell’i Quell’Istituto è un luogo di studio, e di lavoro

e di redenzione morale, con un regime paterno: la zappa e la vanga li domano,

ma chi li educa è in l’amore, inteso come in una famiglia bene ordinata.

 Io non domando le spese nulla di più per quegli orfani

che il trattamento che si fa dal Patronato a quelli delle altre Colonie:

non mi sono mai fatto vivo, perché quanto mi sento più pieno di coraggio

nel lavoro inteso come un alta missione a pro’ dei fratelli,

altrettanto sento vergogna rossore nel chiedere -

 Aggiungerei una preghie duplice preghiera:

 I Che la nostra Presidente venendo prossimamente in Sicilia

venisse a visitare la Colonia agricola di Noto.

 2  Che tutti quegli orfani che si trova difficile domare altrove

me li mandiate per Noto.

 III Domando di essere autorizzato a trasportare alla Colonia agricola di Cuneo

(Piemonte) il Viscusi Ettore fu Vincenzo di anni 18 e il Bonanno Luigi fu Edone

di anni 14, a titolo di premio - e perché conoscano la cultura razione dei terreni

dell’alta Italia e per di matura onde più onde abilitarli alla compra e vendita mercato

delle bovine sui mer sulle piazze dell’alta Italia del Piemonte, della Lombardia

e specialmente del Piemonte dove ci sono fiere di importanti cui qui non se ne ha l’idea,

tolta quella annuale di Castrogiovanni e Modica: avverto che questa industria sarà

è un forte vantaggio per la sa fare bene: - e la loro età per abilitarli alla compra e vendita.

 Confido che il Patronato non vorrà prendere scandalo

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