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 Onor.le Presidente del Patronato Regina Elena,


 Con vero dispiacere devo far conoscere che l’orfano Nicola Costantino

del fu............da Messina non si diporta niente bene male.

 Egli non solo non vuole lavorare, ma aliena i compagni dai loro doveri

e fa del male pure al fratello Pietro. Non vuole Quando venne qui passò a Messina,

e un fratello, maggiore di lui gli sollevò la testa per cui vuole ad ogni costo

tor andare ritornare a Messina

 In questo frattempo ci siamo rivolti a Don Orione che f venne qui ben app due volte,

e gli parlò più che da padre per persuaderlo a mettere la testa a posto.

Gli propose anche di condurselo con se, e avviarlo ad una arte,

se non voleva imparare l’agricoltura, ma tutto fu inutile.

 Ciò che m’impensierisce assai è che l’orfano è già fuggito,

ed ha passò fuori di casa un giorno e fuori della una notte. -

Io venni chiamato da questo Commissario di pubblica sicurezza, il quale mi avvertì

delle gravi responsabilità a cui va andrebbero andrebbe incontro l’Istituto

ed io ritenendo qui un simile soggetto; - poiché da un momento all’altro

egli può commettere qualche grave cosa azione, essendo già stato a Messina in prigione

per furto.

Sono Prevengo quindi vostra signoria ill.ma che mi vedo nella dolorosa necessità

di dover consegnare l’orfano al Comitato di Torino, poiché perché proprio ho esaurito

tutti i mezzi che quanto la razionale e moderna educazione mi poteva suggerire

per migliorarlo e farne un giovane onesto e laborioso.

 Con profonda stima di vostra signoria ill.ma

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