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Eccell. Rev.ma
Ricevo
il suo gradito biglietto, e la ringrazio della sua
grande bontà.
verso
di me e dei miei ella
infine nostra ella desidera essere informato
delle
nuove noie da parte che
cerca darmi la Pro-Zancla,
Io
non Ebbene di per me l’avrei fatto, ma giacché
compio di buon grado il suo desiderio.
La
mattina, vigilia di Natale un giov
Schirò disse a don Albera il quale che
veniva
da Messina che la sera p avanti
i nostri giovani avevano tirato un sasso entro la palestra e colpito
uno di p ad un occhio
[un] giovane di
Freni della
Pro-Zancla.
Albera
venne a dirmelo me lo
disse subito, ma io riferì.
Io mi meravigliai poiché quella
la
sera prima non si era s’era
fatta la consueta scuola serale in quel padiglione,
poiché
ma tutti i giovani
delle nostre scuole serale
dei due padiglioni di Messina
erano
stati li avevano riuniti qui al viale S. Martino per
prepararli
a
farli confessarsi pel
Natale, e le confessioni durarono due
sere. Chiamai tutti
Interrogai
però subito i miei che
vanno a dormire là; e nessuno sapeva dirmi niente;
essi
erano andati a dormire dopo le 10, poiché c’era stato molto da
lavorare per
attorno
alle ai giovani.
qui in chiesa.
Qualche
ora dopo Seppi seppi
poi di una grande montatura che avevano
fatto,
ma
io tacqui. Mandarono un carabiniere che s’andava
gonfiando una vera montatura
e
facendo e si tentava denigrazioni
e si tentava spaventarmi.
Andarono anche dai carabinieri, e ne venne uno a dirmi di chiudere la porta del cortiletto,
che
era stata aperta.,
non sappiamo Essa era stata aperta da chi, ma
e per due più
volte
avevano
ci ci asportato anche
la stanga che la chiudeva.
Ed
ora la porta è venne
ora chiusa di nuovo e
inchiodata all’interno con travi,
e se non con la scure o il fuoco si potrà aprire.
Nel
pomeriggio venne di
quel giorno si presentarono qui dove
sto
venne qui ove dimoro due giovanotti dai 16 ai 18 anni, una donna e un ragazzo,
bendato ad un occhio.
Io
era molto occupato, ed avevo anche
essendo la vigilia di Natale,
ed
aveva detto lasciato
[detto] che non poteva riceverli. che
quelli i quali dicevano il
Essi si misero a gridare fuori, furono fatti entrare, ma non vollero poi dire il loro nome
al maestro Negro per nessuna ragione. Io andai lo stesso a sentirli.
Allora
Uno dei due giovanotti che conobbi per degli
appartenenti alla Pro-Zancla
e la madre del ragazzo si misero ad inveire dicendo
che
ora io la io aveva
ridotto quel ragazzo in quello stato,
e
grida ma in modo molto violento che
essi erono venuti: se
io dava del denaro bene,
diversamente mi davano querela, ho risposto che io non sapeva nulla,
che si calmassero: poteva ben essere che qualche ragazzo avesse salito lo steccato
e la cinta e tirato; ma non era dei nostri, noi non c’entravamo affatto.
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Allora inveirono in modo violento minacciando di ricorrere;
risposi sempre calmo che se essi credevano usare della legge erano padronissimi di farlo,
andassero pure avanti io ci sarei andato dietro; ma denari né io ne aveva da dare,
né
credeva doverne dare. E siccome il giovanotto insultava gli
dissi
lo
invitai pacatamente che si alzass
venisse con me, lo condussi più vicino alla porta
e
gli dissi: non si offenda, ma questa è la porta, voglia
an e questa è la mia casa,
favorisca
uscire, e poi dica gli insulti che
crede faccia quello che crede.
Allora
egli mi invitò ad uscire per
perquotermi con lui intendendo dire di misurarsi,
cioè di farla a botte: gli ho detto che io ero a casa mia e non mi voglio turbare
per
la loro quello che mi
fanno il Signore sono
qui per fare la volontà del Papa
che è quella di Dio, ed uscì la donna insieme minacciando querele e bastonate
io tacqui, e mi ritirai
Solo sentiva la stessa giovane fuori gridare: ecco quelli che sono venuti
per
fare risuscitare Messina, esc con
altre ind espressioni
indegne,
le stesse che il cav. Freni va con odio spargendo per creare del malanimo
verso il forestiero. Dopo io non seppi più nulla. In quel padiglione
c’è
una parte del
doposcuola e una scuola serale di circa 50 giovani,
e alla domenica ci si
C’è livore terribile, ma io non mi scanto in lui e in qualche altro
inoculato
da Freni livore è inoculato da Freni
che mena tutto. Essi erano venuti
per provocare. Io non dissi altro e mi ritirai.
Usci
anche la donna e gli altri, e fuori fecero voci, e fuori fecero voci,
gridando che volevano
dare bastonate, e quel il
giovanetto gridava: ecco i forestieri che sono venuti a
resuscitare Messina.
Come
lei Lei, caro Monsignore, ben comprende da queste
ultime parole,
era
come fosse tutta una cosa combinata
prima da Freni.
Dopo
Da quel giorno io non seppi più nulla, né ebbi
altre noje;
ma
qualunque cosa facciano per turbare le acque, sono
pronto a tutto, e
non mi turberò affatto.
modo
migliore è non dare loro importanza, essi ne rimangono avviliti,
ed
è bene che muojano così piuttosto che vivere senza spirito
cristiano
e
di detrazioni continue e di Dio.
¨