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Tortona, il 6 Maggio 1915
Caro Lorenzo,
Ricevo la tua lettera, che mi hai voluto scrivere a nome anche dei tuoi compagni,
tutta piena di dolore e di affetto riconoscente.
Rispondo dunque a te, o caro mio Lorenzo, che sei anche il più alto,
ma
intendo parlare anche pure
a tutti gli altri orfani.
Miei cari figlioli, - lasciate, o giovani, che ancora e sempre
possa chiamarvi con questo nome, come vi ho sempre chiamati, -
io vi ringrazio tutti della vostra bella lettera, che mi ha veramente commosso
specialmente per i sentimenti di cristiana e civile educazione in essa espressi.
Io la conserverò la vostra lettera, come grato ricordo del nobile cuore
dei miei cari orfani abruzzesi.
Non restate offesi, perché sono partito senza salutarvi. Oh voi che mi conoscete,
avrete
ben capito che avrei
ben voluto e parlarvi prima, e salutarvi tutti ad uno ad uno.
Ma
io dovevo fare così,
anche perché era difficile che non mi fossi poi commosso,
e allora sarebbe cresciuta la vostra pena, e il dolore del nostro distacco.
Vi dirò che, quantunque sia partito di nascosto, nel lasciarvi ci ho sofferto molto,
ed ho anche pianto lungamente, pensando che abbandonava degli orfani,
e pensando al vostro avvenire.
Ma mi sono confortato, pregando per tutti e per ciascuno di voi,
come per dei fratelli, perché molto vi amo in Gesù Cristo, nel cui nome sono venuto a voi,
nel dolore della vostra Marsica.
E partendo vi ho posti tutti, e ad uno ad uno,
nelle mani della Madonna SS. di Pietra Acquaria,
e confido che vi saprete sempre diportare così da giovani onesti e cristiani,
che giammai la SS. Vergine abbia da dovervi lasciare cadere dalle sue mani di madre. =
Questo
vi raccomando: e M mantenete
il cuore puro, e la virtù, e la pratica
della vita cristiana: mantenete fede alla nostra santa religione, e crescete giovani educati,
onesti e laboriosi cittadini, secondo tutti quegli avvertimenti e quella educazione
che tutti vi abbiamo sempre data, e sarete un giorno contenti, e sarete abruzzesi onorati
e stimati da tutta l’Italia, e benedetti da Dio!
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Io ad Avezzano non posso ritornare, dati i miei impegni;
ma anche di lontano vi seguirò con affetto, e sarò felice ogni qualvolta
mi sarà dato fare ancora qualche cosa per voi, o cari miei orfani!
Venerdì passato sono stato a Milano,
ad
una riunione che si tenne in quel municipio del
dal Comitato Lombardo,
e, ajutandomi Iddio, ho potuto far portare da 100 mila a L. 180 mila
la somma che spenderà quel Comitato per farvi il vostro Orfanotrofio ad Avezzano.
Questo fu l’ultimo atto che ho potuto fare per voi tutti,
e per gli orfani che verranno posti ad Avezzano, dopo che voi già sarete grandi e uomini.
E ringrazio Iddio di avermi così ajutato per gli orfani della Marsica,
come di una grazia che egli avesse fatta a me personalmente.
Statene
Del resto statene pur sicuri: io vi ricorderò
sempre, o miei cari figlioli,
e vi porterò nel mio cuore di sacerdote, come se foste veri miei fratelli.
Se qualcuno di voi, in qualche momento della vita, crederà che io lo possa ajutare, -
mi scriva, che farò tutto quello che potrò.
E questo dico anche per quello di voi che fossero venuti dopo la mia partenza.
Anche qui ho degli orfani della Marsica, e, quando io li vedo, penso a voi altri,
e mi pare di vedere tutti voi, o cari figlioli!
Altri quindici orfani mi verranno da Castel Gandolfo,
e allora mi parrà proprio di trovarmi ad Avezzano.
Questa
mi lettera vi giungerà forse quando anche don Enrico sarà
partito
avrà dovuto partire per ritornare al suo Istituto di Reggio Calabria.
Coraggio, o cari giovani! vi sia questa lettera di qualche conforto!
Dopo di noi verranno altri; - rispettateli, e amateli, e ubbiditeli,
come avete fatto con noi.
Vi ringrazio particolarmente delle buone e gradite notizie
che mi avete mandato del sig.r Maestro Gino: siate a lui sempre grati del bene che vi fa,
e vogliategli bene come avete fatto con me, e ditegli che gli scriverò;
ma che, intanto, lo ringrazio di quella benevolenza che sempre mi ha dimostrata,
e di ogni sua attenzione e ajuto.
Dio lo ricompensi e lo benedica di tutto!
Ogni buona notizia che egli crederà di mandarmi di voi,
sarà una vera consolazione per me.
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Rispettate, o cari giovani, le suore, e ubbiditele, - e siate sempre Loro grati
dei sacrificî che fanno per voi altri, e del loro lavoro per voi.
Anche alle buone suore mando i miei rispettabili saluti,
e mi raccomando alle loro preghiere.
Quando verrà il sig.r parroco, riveritemelo pure tanto;
e così fate col sig.r delegato Fusco, che fu sempre di tanto ajuto per gli orfani,
e vi vuole bene.
E ora addio, o miei cari figlioli!
Il Signore sia sempre con noi, e allieti la vostra gioventù e sia meno triste
il pensiero della vostra vita, o cari miei orfani! Io vi benedico tutti con amore
come di padre in Gesù Cristo, e pregherò sempre Iddio per voi.
State attaccati alla religione, e siate divoti della SS. Vergine,
e vivete onesti e laboriosi: ecco il ricordo che vi lascio, e Dio vi darà del bene. -
E pregate per me che sono sempre il vostro aff.mo
Don Orione
E tu, Antoniuzzo, come stai?. Vuoi dunque venire con me?
E tu, Alberto Pagani, vuoi venire? - Io sono pronto a farvi studiare
Pensateci bene, e scrivetemelo, e Dio ci ajuterà.
Vostro aff.mo
Don Orione
Caro Lorenzo, ti manderò un piccolo regalo, - che vorrai tenere come mio ricordo.
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