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 +       Almas !  Almas !

        [Buenos Aires] 6 luglio 1936 notte


 Caro don Tiburzio,


 Grazia e pace da N. Signore!

 Ricevo la gradita tua del 4 corr. e ho ricevuto pure i giornali.

 Sono molto contento che tutti vi diate attorno:

pregherò volentieri perché tutto vada bene. Lavorate! Lavorate! Lavorate!

 Sì, anche a me S. E. disse e raccomandò che da voi altri si desse subito

l’esame da maestro costì, assicurandomi che non è difficile, ma che è, mas o meno,

come quello già dato a La-Plata. Vi esorto a prepararvici pronto e tenacemente.

Dio sarà con voi!

 Non so perché l’hermano Juan perché si debba lasciare fuori dalla scuola,

mentre, in fondo, lo credo più preparato di qualche altro; l’aver io scritto due chierici

fu un lapsus calami. - Aiutatemeli tutti e tre con impegno: fate che si trovino contenti

del vostro interessamento per essi, - e vedrete che anche la vita della casa andrà meglio.

 Come già ho scritto, io ho tolto il ch.co Semino perché mi è stato detto

che potevate farne a meno, e che lo levassi: - però pensavo che se gli aveste affidata

una classe inferiore e aiutato un po’, avrebbe potuto fare bene, come ora fa bene a Cuenca.

E così vi sareste aggiustati bene.

 Adesso vi direi di aggiustarvi da voi prendendosi qualcuno un po’ più di scuola, -

combinando tra di voi cordialmente e da buoni fratelli le cose in modo da non aggravarvi

di debiti: - non fate debiti! Non fate debiti! Tu poi mi scrivi di darti lavoro... di combattere

il tuo ozio forzato: ecco : prenditi una scuola di più, e caccia via l’ozio.

Io non solo non vi posso aiutare, ma ho bisogno che aiutiate me per Lanus,

dove sono una sessantina, e che paghiate il 300 pesos d’interessi annuali, che gravano

su codesta casa, oppure troviate qualche insigne benefattrice che paghi

i 5.000 pesos d’ipoteca.

 Tra te e p. Mariano siete due baravelli, che con buona volontà riuscirete a tutto.

 Quanto all’invito che ti ha fatto p. Vincenzo, assai mi piace così bella fraternità,

ma, se egli me lo avesse fatto sapere a tempo, io non avrei già mandato da jeri p. Camillo,

che ho dovuto far venire da Cuenca; ora, andare là in due, mentre già ci sono due dei nostri, iù il p. predicatore, più tre altri padri e più quello che porterà con sé il vescovo, non mi pare conveniente: ne quid nimis!

 Potrebbero pensare si vada in tanti per sfruttare le Messe di buone elemosine.

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 Quanto ad accettare inviti (questo di don Vincenzo certo, è sincerissimo)

tieni per regola di accettarne uno su 50, - perché, la più parte, sono complimenti,

niente altro che complimenti.!

 Nel richiedere poi i bisogni di codesto Collegio, sentite bene, prima, Mg.r Vescovo,

e state al suo parere, per non sbagliare e per essere discreti nel chiedere.

 Manderò tre filosofie pei tre chierici

 Gradirò conoscere il nome del Signore educato da don Sterpi o da don Cremaschi

a Sanremo così farò loro sapere. Don Sterpi invoca aiuto:

vedete che le sole due Case di Bra e di Montebello (sono tutti Chierici) hanno, complessive, più di L. 80.000 mila di debito coi due panettieri, solo in pane!

Io di qui, in 22 mesi, mai a don Sterpi gli ho mandato un centavos, eccetto che ho pagato

i viaggi a 29 persone venute qui.

 Io ci scommetto che quando tornerò a Rosario troverò già altre aule nuove

e una parte della nuova chiesa.

 Non potreste voi aiutare un poco don Sterpi? Anche un piccolo ossequio? -

 Saluto, conforto e benedico don Mariano, te e tutti.

 Dio vi benedica!

 Tuo aff.mo in G. Cr. e Maria SS.


          D. Orione d. D. P.

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